25 giu 2012
Stresa: In assemblea all'Hotel Bristol gli artigiani lanciano un grido d'allarme: “Qui la crisi non è finita”
Si naviga a vista». Basta una battuta al presidente di Confartigianato Piemonte orientale Francesco Del Boca per dare un’idea del mondo artigiano negli anni della crisi. A Stresa si è tenuta la 67ª assemblea generale dell’associazione alla presenza di centinaia di piccoli imprenditori venuti da Vco, Novara, Biella e Vercelli. Non bastasse la battuta a effetto, Del Boca offre dati che fotografano meglio delle parole la situazione. «Tutte le ricerche e gli indicatori segnalano che la parola oggi maggiormente presente
nel mondo artigiano è crisi - ha detto in apertura dei lavori -. Per il quinto anno consecutivo nelle nostre province sono più numerosi gli artigiani e i piccoli imprenditori che hanno cessato l’attività rispetto a coloro che l’hanno aperta».
Del Boca si affida ai numeri: «Il nostro settore perde cento imprese ogni anno. Se si moltiplica questa media per cinque, quanti sono gli anni della crisi, si vede subito che all’appello mancano cinquecento piccole aziende. In termini di posti di lavoro persi possiamo dire che 1.300 persone sono rimaste a casa». Del Boca difende gli artigiani ricordando come molti resistono per orgoglio, per non tradire una vocazione che ha radici nella storia delle famiglie. Una crisi che è economica, ma anche sociale con ricadute gravi. «La stragrande maggioranza delle nostre imprese sono a conduzione familiare - ha proseguito il presidente -. Le difficoltà travolgono sovente le famiglie stesse che finiscono col disgregarsi. Siamo il Paese con la più alta tassazione del mondo. Un record di cui faremmo volentieri a meno».
Sul rapporto lavoro-famiglia è intervenuto, applauditissimo, il vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla che ha fatto anche una rivelazione: è figlio di un artigiano. «Mio padre faceva lo zoccolaio, un mestiere che ci riporta con i ricordi a un mondo antico, arcaico, ai film di Ermanno Olmi ha detto il vescovo -. Nella mia famiglia la crisi l’abbiamo conosciuta. Però lascio un messaggio di speranza. Questo territorio può uscire dalla situazione in cui si trova puntando sulla creatività che qui si traduce in cultura e bellezza naturale e artistica».
Il presidente della Regione Roberto Cota ha criticato le misure fiscali del governo, ma ha ribadito che si farà la nuova legge sull’urbanistica che dovrebbe rappresentare uno spiraglio per le imprese edilizie.
Riconoscimenti agli artigiani con decenni di lavoro alle spalle, ma anche i giovani che vogliono investire. Il premio Panarotto per le giovani imprese è andato a «Punto del piede laboratorio ortopedico» di Verbania, «Tecnomama» di Novara, «Lo spazzacamino» di Fontaneto d’Agogna, «Atena» di Oleggio e «Giacomello impianti» di Gravellona Toce. Una menzione speciale per la Novatech e la Turborail di Novara.
"IL MESSAGGIO DEL VESCOVO «Il territorio può uscire dal momento difficile con creatività e ambiente»"
( Di Vincenzo Amato su La Stampa)
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