7 ott 2010
Il Vco chiede l’autonomia e questa volta è compatto
Uniti per portare a casa l’autonomia. L’appello questa volta riesce, il Vco è pronto a far fronte comune per sostenere il disegno di legge presentato in modo bipartisan a Torino dai quattro consiglieri regionali del nostro territorio e mirato ad ottenere quei riconoscimenti di competenze e quindi di risorse finanziarie adeguate alle esigenze di una provincia montana. Almeno è questo il messaggio uscito ieri dal doppio confronto promosso in Provincia con sindaci, associazioni di categoria e sindacati. Una chiamata a fare fronte comune che questa volta non è andata deserta come
era accaduto nella consultazione regionale a Torino del 17 settembre. Associazioni e sindacati ieri erano tutti presenti per firmare il documento di sostegno al disegno di legge e buona è stata anche la risposta degli amministratori, con una sessantina di Comuni rappresentati da sindaci ed assessori. «Fatevi sentire – l’appello del presidente della Provincia Massimo Nobili - impegnate i vostri consigli comunali ad approvare entro fine mese un ordine del giorno di sostegno al percorso dell’autonomia, il consiglio provinciale farà altrettanto probabilmente già la prossima settimana. E’ già una legge che dovrà affrontare un percorso difficile, visto che non incontrerà certo l’ovazione del consiglio regionale. Le resistenze ci sono su entrambi i fronti a Torino, senza compattezza perderemmo una grande occasione».
«Non sarà una cosa rapida, guai ad illudersi ma dobbiamo farci trovare pronti» è l’appello del presidente del consiglio regionale Valerio Cattaneo e del consigliere leghista Roberto De Magistris. «Anche perché – sottolinea dall’opposizione il consigliere Pd Aldo Reschigna – quello che chiediamo non è una forma di privilegio, solo il giusto riconoscimento ad un territorio che per le sue caratteristiche ha esigenze particolari». Un’autonomia amministrativa che nelle intenzioni e nel disegno di legge presentato punta innanzitutto a portare a casa in pianta stabile sei milioni di euro dei canoni idrici da iscrivere al bilancio provinciale e nel complesso un «bottino» di 15 milioni di euro. «E’ la cifra che abbiamo immaginato per ragionare su un progetto solido di autonomia – spiega Valerio Cattaneo – canoni idrici a parte, proponiamo che Provincia e Regione si siedano al tavolo per discutere le competenze da delegare e la relativa dotazione finanziaria. Con un ulteriore impegno, quello di verificare e mantenere gli impegni assunti di anno in anno, ad ogni stesura di bilancio». «Qualunque riserva si valuta dopo, o siamo monolitici o non andiamo da nessuna parte» è la sottolineatura del presidente dell’Unione Industriale Davide Parodi che sintetizza lo spirito emerso dal doppio confronto di ieri. «Un sostegno – conclude Nobili – che vogliamo far arrivare entro fine ottobre alla Regione. Dimostriamo di saper sfruttare l’occasione».
(La Stampa)
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