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22 dic 2014

Funivia Stresa-Mottarone: È andata deserta la gara per la revisione generale

Si allungano i tempi di chiusura della funivia Stresa-Mottarone, ferma dal 30 ottobre in attesa della revisione generale, previsti dopo 40 anni di esercizio. La gara d’appalto per l’affidamento dei lavori di modernizzazione, per un valore di 3,7 milioni di euro più Iva (finanziati con 1,5 milioni dalla Regione e uno del Comune di Stresa frazionato nei prossimi 15 anni) è andata deserta. Nessuna società ha ritenuto fattibile l’investimento, che avrebbe dovuto ripagarsi in parte con

la gestione dell’impianto per i prossimi 15 anni.

Il vincitore dell’appalto avrebbe dovuto infatti coprire con risorse proprie la quota mancante anticipando circa 2,2 milioni di euro. 

La scadenza era venerdì
Alle 12 di venerdì, termine ultimo per la presentazione delle offerte, nessuno ha depositato offerte a Sci Piemonte, la società di committenza regionale a cui è stata affidata la predisposizione del bando e la gestione della gara. 

L’appalto andato deserto mette ora in serio pericolo il futuro dei dieci dipendenti della funivia: il gestore uscente, la società «Ferrovie del Mottarone», nelle prossime settimane provvederà inevitabilmente al licenziamento del personale, essendo venuta meno l’attività operativa dell’impianto.

«Dovremo verificare se nel bando di gara era presente qualche clausola particolare che possa aver scoraggiato eventuali concorrenti» afferma il sindaco di Stresa Canio Di Milia. 
Il piano economico

L’attenzione si concentrerà in particolare sul piano economico di gestione, ipotizzato sulla base di un prezzo del biglietto di 19 euro per persona, senza però tenere in conto che nel costo, fino a oggi, era compresa anche la quota di competenza della seggiovia a monte. 

«Esploreremo ogni strada per verificare la possibilità di trovare un gestore per la funivia Stresa-Mottarone - aggiunge Di Milia -, non voglio nemmeno pensare all’ipotesi di una chiusura definitiva». 
Una nuova gara o anche una eventuale trattativa aperta a vari partecipanti allungherà comunque i tempi di chiusura e a questo punto solo un miracolo permetterà alla funivia di rientrare in servizio prima della primavera 2016.

Rischio chiusura definitiva
Paradossalmente, i fondi messi a disposizione dalla Regione per la revisione, in caso di mancato affidamento della gestione, è già previsto debbano essere utilizzati per smantellare l’impianto. Un passo che significherebbe però la morte certa delle attività in vetta al Mottarone, soprattutto durante il periodo estivo quando sono più di 60 mila i turisti che salgono in quota per ammirare i panorami.
(Di Luca Gemelli su La Stampa)

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