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5 dic 2012

Stresa: Villa Palazzola bloccata dai ritardi della Regione. Il Comune attende 5 milioni di euro previsti dall’accordo del 2004

E’ scontro tra il Comune di Stresa e la Regione Piemonte: dopo le scintille sulla richiesta, respinta, dell’amministrazione stresiana di poter utilizzare le somme del ribasso d’asta per riavviare i lavori del porto turistico, si apre un nuovo fronte sulla Villa Palazzola.

Rispondendo a un’interrogazione presentata dai consiglieri della lista «Insieme» Giovan Battista Vecchi e Piero Vallenzasca, il sindaco di Stresa Canio Di Milia ha annunciato di aver avviato la procedura per il

mancato rispetto dell’accordo di programma tra Regione Piemonte e Comune di Stresa su Villa Palazzola.

«La Regione è inadempiente, l’accordo di programma stipulato nel 2004 prevedeva la costituzione di una fondazione paritetica a cui il Comune di Stresa ha conferito l’immobile di Villa Palazzola: la Regione avrebbe dovuto versare 5 milioni di euro necessari ai lavori di ristrutturazione dell’immobile, che avrebbe dovuto diventare un centro per mostre di alto livello» ha sottolineato il sindaco Canio Di Milia.

«Per questo - aggiunge abbiamo convocato il collegio di vigilanza previsto dall’accordo e intimato alla Regione il rispetto dei patti entro il prossimo 31 dicembre». E avverte: «Se nulla accadrà, provvederemo ad attivare l’arbitrato per ottenere il titolo esecutivo relativo all’impegno di finanziamento regionale. La Regione - conclude il sindaco non provvede neppure alle nomine dei consiglieri di sua competenza per la fondazione» ha aggiunto il sindaco Di Milia.

A far tirare il freno sull’erogazione del finanziamento di 5 milioni di euro sarebbero le difficoltà economiche in cui versa la Regione: «A causa di questo ritardo - sottolinea Di Milia - rischiamo di perdere anche un contributo di 500 mila euro della Fondazione Cariplo».

La Villa Palazzola, intanto, rimane bloccata: fino ad ora è stato solo predisposto il progetto di ristrutturazione e trasformazione, ma in assenza delle risorse economiche non può essere indetto l’appalto per i lavori.

Amaro anche il commento del consigliere di minoranza Piero Vallenzasca: «I 3,8 milioni di euro per le collaborazioni coordinate continuative e le consulenze, la Regione li trova senza problemi».

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