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27 lug 2012

Stresa: Domani inaugurazione di Soluzioni di (dis)continuità, la mostra personale di Lucio Casaroli

Apertura domani Sabato 27 nello spazio Arte in Corso Italia 26 a Stresa di "Soluzioni di (dis)continuità", mostra personale di opere dal 1991 al 2012 di Lucio Casaroli.

Negli ultimi vent'anni Lucio Casaroli ha alternato l'attività professionale di matematico e statistico con la pratica delle arti visive, nelle quali ha avuto un ruolo riconosciuto anche internazionalmente come autore di opere schematiste, come designer di mobili e gioielli ma soprattutto come antesignano dell'Art by  computer, approccio che

ripropone vigorosamente la centralità e l'indipendenza dell'operatore umano, il quale si limita a usare il calcolatore come uno strumento complementare ai tradizionali utensili del pittore, come pennelli, spatole e tele.

Nel corso di questi vent'anni Casaroli ha progressivamente integrato nella sua pittura altri strumenti e tecniche che spaziano dalla fotografia analogica e digitale all'uso di peculiari norme algoritmiche (imposizioni di simmetrie totali o parziali, spostamento delle coordinate del punto di vista, cambiamento del sistema di riferimento metrico, utilizzo di filtri,  modifica della prospettiva) al recupero di strumenti classici negletti,  come gli specchi anamorfici. 

La combinazione e l'applicazione reiterata di queste tecniche conduce a un'immagine finale che può emergere ancora con un realismo figurativo, ma anche nascondersi e progressivamente dissolversi nei grafemi dello Schematismo dell'Ornamentica, del Labirintismo e perfino nelle forme del Simbolismo e dell'Espressionismo. L'obiettivo di Casaroli resta comunque sempre e solo quello immediato e modesto, di trovare una "bella forma" quale valore aggiunto alla forma reale lasciando al fruitore il compito di leggerla, intravvedendovi ciò che desidera, ciò che gli piace e anche ciò che forse gli incute paura. 

L'esposizione di Stresa - il cui titolo vuole sintetizzare proprio il fatto che il risultato finale si trova in bilico tra la realtà che è quella che potrebbe essere - ripercorre, con una sessantina di opere prodotte con tecniche miste, le esperienze di questo ventennio, anche se lo spazio maggiore e ovviamente riservato agli ultimi.

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