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23 dic 2011

Stresa: I chioschi devono pagare il canone di concessione. Sentenza della corte d’appello conclude il braccio di ferro tra commercianti e Comune

I chioschi di souvenir dell’Isola Bella e dell’Isola Pescatori dovranno pagare al Comune di Stresa il canone di concessione, la tassa di occupazione del suolo pubblico, ma anche il canone di concessione: a confermare la sentenza favorevole al Comune, adottata dal tribunale di Verbania, è stata la prima sezione civile della Corte d’Appello di Torino, che ha respinto il ricorso dei titolari delle attività commerciali di souvenir delle due isole borromee. La sentenza d’appello è

esecutiva e quindi i titolari saranno presto chiamati a pagare gli arretrati: la somma dovuta dalle trentadue attività per il periodo dal 2001 al 2006 oscilla tra i 4 mila e gli 8 mila euro.

Complessivamente si raggiungerà una cifra intorno ai 200 mila euro. La vicenda ha inizio nel 2006 quando il Comune di Stresa chiese ai titolari delle concessioni dei chioschi, realizzati su suolo comunale, il pagamento dei canoni di concessione dal Duemila in poi: la scelta era stata contestata subito dai commercianti, che avevano sostenuto nei vari ricorsi l’impossibilità per il Comune di esigere i canoni di concessione e la tassa di occupazione suolo pubblico. 

 Una tesi, questa, respinta con decisione dalla Corte D’Appello, che «definisce palesemente illegittimo l’inadempimento degli appellanti al pagamento del canone di concessione, mentre è specularmente doveroso da parte del Comune il recupero dello stesso, trattandosi di un’entrata patrimoniale indisponibile». «La Corte d’appello ha confermato quanto abbiamo sempre sostenuto e cioè che era obbligo del Comune il recupero di queste somme - sottolinea il sindaco Canio Di Milia non si capiva perché in altre situazioni analoghe il canone venisse pagato e invece sulle isole questo non fosse dovuto». 

 La vicenda dei canoni di concessione si interseca ora anche con il rinnovo delle stesse concessioni, scadute lo scorso mese di aprile: una norma regionale ha escluso le aree mercatali, alle quali sono assimilati i banchetti delle isole, dall’applicazione della normativa europea Bolkenstein, che prevede l’obbligo dell’indizione di una gara per l’assegnazione di spazi ed aree pubbliche.

 «Se le concessioni andranno rinnovate senza gara come prevede la normativa regionale - aggiunge il primo cittadino Di Milia - è evidente che i canoni dovranno essere rivisti in linea con i valori di mercato e a tale scopo chiederemo una valutazione a consulenti tecnici».
(Di Luca Gemelli su La Stampa)

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