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8 nov 2010

Convegno OFTAL: 30 pellegrinaggi a Lourdes all’anno, con 20mila persone tra cui 6mila malati

Nella luce dell’originale modo di vivere la carità insegnato dal beato Antonio Rosmini e si è sviluppato nello scambio di esperienze tra i gruppi giovanili Oftal, proposte con stand in piazza, e nell’ascolto delle testimonianze di atleti disabili sull’impegno e la fedeltà. Quasi seicento giovani, dame e barellieri riconoscibili dai loro fazzoletti bianchi e azzurri, hanno animato Stresa per il XIX Convegno Nazionale dei Giovani dell’Opera federativa Trasporto Ammalati a Lourdes, ritrovatisi per due giorni a
discutere e a riflettere sul tema “Oftal: un’esperienza di servizio che continua nella Chiesa”. Avvio con la salita per venerare la tomba di Rosmini e incontro nello stupendo balcone sul lago Maggiore e le sue isole borromee. Padre Umberto Muratore direttore del Centro Internazionale di Studi Rosminiani ha spiegato le tre forme di carità indicate dal filosofo oggi beato: verso il corpo, verso l’intelligenza e verso lo spirito. Da qui l’invito alla donazione e a farsi missionari verso i coetanei: «Così rendiamo visibile l’amore di Dio». I giovani sono parte importante dell’Oftal, realtà da 30 pellegrinaggi a Lourdes all’anno, con 20mila persone tra cui 6mila malati. «Sono speranza per il futuro dell’associazione – spiega il presidente nazionale monsignor Paolo Angelino – ma sono anche la novità del sorriso, che è la caratteristica delle apparizioni della Vergine a Lourdes». Lourdes è anche il legame profondo della vita di Claudio Costa, due volte campione paralimpico non vedente (ciclismo e atletica) e della moglie Cristina Bozzetta, atleta azzurra ipovedente (ciclismo e sci nordico), campioni di coraggio e di volontà anche nella vita.
«Sono diventato cieco a 16 anni – spiega Costa – e non sapevo che fare. Lo sport mi ha insegnato l’impegno; fatica e sacrificio il dono: ho riscoperto la vita e ora voglio dire a chi è disabile di non arrendersi». La moglie ricorda il loro dichiararsi l’amore 25 anni fa davanti alla Vergine.
Poi a Lourdes sono tornati in tandem. «Ci dà grande forza interiore. Lo sport – conclude – è fatica e io ho la grande grazia di potermi muovere: lo vivo come offerta». Il convegno si è concluso poi nella giornata di domenica 7 con l’intervento del responsabile del «Bureau medical» di Lourdes, Alessandro De Franciscis e con il mandato che il vescovo di Novara, Renato Corti, che ha affidato ai giovani sull’isola Pescatori.
(Antonio Maio su l'Avvenire)

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