14 mar 2010
On Air: Le vostre lettere inviate a Stresa 2.0
Cui prodest ?
di Piero Vallenzasca, lista "Insieme!" per le comunali del 28 marzo
La domanda su a chi giova sembra un po’ venir spontanea in questa tornata locale elettorale, con apparentamenti così diversi da quanto offre il panorama nazionale. Un panorama dove peraltro non sembra proprio che le parti abbiano inteso deporre le armi, anzi, l’ occasione elettorale è diventata causa di nuova incandescenza tra le parti del conflitto. E’ vero il quadro provinciale offre sperimentazioni anche più
audaci, ma li non possiamo commentare per il dovere di essere imparziale. Qui, invece; sarà il clima del lago, sarà la poca appartenenza che nè l’uno né l’altro schieramento raggiungono sul piano delle adesioni formali; le spiegazioni possono trovarsi, ma anche se trovate non ci risolvono la domanda. Cui prodest ? Non giova al Pdl che si trascina e non risolve una scissione tra la sua rappresentanza dentro il Consiglio, non giova al PD che già è localmente deboluccio e deve fare i conti con quelli che personalmente non ci stanno. Si dice che la garanzia sia proprio il candidato , imparziale in assoluto, ma intanto il buon Cattaneo non perde neanche un’occasione per tirarselo dalla sua parte. Abbiamo risolto, giova soltanto al nostro Premier, che è il vero beneficiato dell’esperimento in corso. Lui non dice con chi sta e così gli altri stanno con Lui. Galleggerà nella politica locale per altri 5 anni, poi vedrà dove il pendolo starà e Lui lì si poserà per tentare un salto un po’ più lungo, abbandonando gli uni e correndo insieme agli altri. Qualcuno, per giustificarsi dice che il Premier è garanzia di “civicità “ della lista, a noi pare che lo sia di cinismo politico.
di Piero Vallenzasca, lista "Insieme!" per le comunali del 28 marzo
La domanda su a chi giova sembra un po’ venir spontanea in questa tornata locale elettorale, con apparentamenti così diversi da quanto offre il panorama nazionale. Un panorama dove peraltro non sembra proprio che le parti abbiano inteso deporre le armi, anzi, l’ occasione elettorale è diventata causa di nuova incandescenza tra le parti del conflitto. E’ vero il quadro provinciale offre sperimentazioni anche più
audaci, ma li non possiamo commentare per il dovere di essere imparziale. Qui, invece; sarà il clima del lago, sarà la poca appartenenza che nè l’uno né l’altro schieramento raggiungono sul piano delle adesioni formali; le spiegazioni possono trovarsi, ma anche se trovate non ci risolvono la domanda. Cui prodest ? Non giova al Pdl che si trascina e non risolve una scissione tra la sua rappresentanza dentro il Consiglio, non giova al PD che già è localmente deboluccio e deve fare i conti con quelli che personalmente non ci stanno. Si dice che la garanzia sia proprio il candidato , imparziale in assoluto, ma intanto il buon Cattaneo non perde neanche un’occasione per tirarselo dalla sua parte. Abbiamo risolto, giova soltanto al nostro Premier, che è il vero beneficiato dell’esperimento in corso. Lui non dice con chi sta e così gli altri stanno con Lui. Galleggerà nella politica locale per altri 5 anni, poi vedrà dove il pendolo starà e Lui lì si poserà per tentare un salto un po’ più lungo, abbandonando gli uni e correndo insieme agli altri. Qualcuno, per giustificarsi dice che il Premier è garanzia di “civicità “ della lista, a noi pare che lo sia di cinismo politico.
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4 Commenti:
Giova a Stresa, giova avere una squadra collaudata ed affiatata che sa come portare avanti i progetti, non solo fermarli e criticarli con veti anacronistici o poco realistici. Giova a Stresa avere qualche santo in paradiso, o meglio in provincia e speriamo anche in regione. Giova a Stresa avere assessori accessibili, riconoscibili, che stanno in mezzo alla gente, che partito simpatizzano poi sono affari loro.
Ciò che non giova a Stresa remare contro sempre e comunque. Qualche aperitivo per spiegare il proprio programma mentre invece fiumi di inchiostro per denigrare qullo degli altri.
Perdere il senso della misura, fermare un economia per una villa, fermare un parcheggio perchè può essere fatto meglio, una piscina perchè può essere fatta meglio. Tutto può essere fatto meglio, chiunque abbia costruito qualche cosa lo sa.
Ma il difficile è fare qualcosa, avere l'intuizione, portarla avanti avendo a che fare con l'amministrazione pubblica, i suoi tempi, le sue regole.
E questa giunta ha fatto. E tanto. Ma la parola d'ordine per la campagna elettorale è denigrare.
Avrei preso in considerazione di votare un sindaco del mio partito, questo non è accaduto, mi auguro che ci siano stati buoni motivi per non aver fatto una lista propria ma aver solo scelto di inserire rispettabilissimi gregari in un'altra. Io non li so e mi dispiace un po'.
Potrò tifare solo per una vittoria alla regione.
Piero
Caro Signor Piero C. proprio non ci sto col suo ragionamento. A Stresa non giova affatto qualcuno che fa e basta, visto che si spende anche i miei soldi. Non sono d'accordo che abbattere le ville storiche per fare alberghi sia una buona idea, visto che gli alberghi esistenti manco li riempiamo metà anno. Non trovo che dare i miei soldi ad un ricovero per anziani senza un filo di verde sia una buona idea, preferirei una collocazione migliore per i nostri vecchi.
Quella che Lei chiama piscina (ammesso che si costruisca, visto che fino a prova contraria il terreno è affittato) è una bagnarola di 120 cm. scoperta che gioverà tanto per cambiare solo ai clienti degli alberghi sprovvisti di piscina, perchè non me li vedo i nostri anziani a bagno per soli tre mesi : io vorrei spendere per un posto riscaldato, che consenta di fare anche corsi per i bambini Down e chi ha problemi (chi le scrive ha svariate esperienze di volontariato alle spalle).
Non mi va di spendere per un parcheggio che giova solo al Principe Pallavicino e che metterà una muraglia di pullman di fronte a chi arriverà a Stresa, avrei preferito investire in qualcosa di sociale (una casa protetta? un asilo nido? un centro per la pet-therapy?). E non parliamo poi della Stresa Service e della voragine del porto che si è pappata senza alcuna indagine una barcata di soldi. E sono solo sei mesi che sto aspettando di sapere quanto è costato l'off-shore.
Non dubiti: chiunque proponga o faccia cose come quelle fatte e che pervicacemente si ripropongono tali e quali, di qualunque colore sia, non godrà mai delle mie simpatie e del mio sostegno. Io Di Milia l'avevo votato: come ho detto più volte, è stata una delle peggiori delusioni.
Se per Lei tirare le somme di ciò che è stato fatto, e dire preferirei non avesse fatto niente, vuol dire disprezzare non ha capito proprio. E' che sono fermamente convinta che Stresa meriti di meglio.
E non abbia timore: sarei altrettanto critica se a fare quelle scelte fosse stato mio marito Lucio Casaroli.
Caro Signor PieroC., lei sembra pensare che l' importante sia fare le cose, indipendentemente da chi le fa, e anche se non le si fanno bene, si possono sempre sistemare in seguito. Mi permetta di non essere d'accordo con questo Sua atteggiamento: quando manca la progettualità, il rischio non è solo quello di produrre opere imperfette ma successivamente perfezionabili, ma quello di spingersi ad un punto di non ritorno, di danno non rimediabile.
Mi spiego con alcuni casi tratti proprio dalla realtà di Stresa.
Il primo caso: il tentativo di demolizione delle ville storiche
Se fosse stata concessa la distruzione delle ville storiche all' angolo tra via Duchessa di Genova e il Lungolago, si sarebbe perso per sempre un patrimonio architettonico che nessun nuovo albergo costruito sulle macerie delle ville avrebbe potuto sostituire, e si sarebbe compromessa ulteriormente l' immagine di Stresa, che da azioni come queste corre il rischio di uscire omologata con migliaia di altre località turistiche. Viceversa la lista INSIEME!, che Lei accusa di essere puramente denigratoria, propone di operare accordi che consentano sì di aumentare l' accoglienza alberghiera (perché lo sviluppo turismico ed economico è uno dei nostri obiettivi fondamentali) ma che simultaneamente tutelino il valore storico e architettonico che costituisce il patrimonio della nostra Città. Ovvero anziché abbatterle, insediare nuovi alberghi adattando le costruzioni esistenti.
Spesso è solo la miopia che porta a sopravvalutare un utile immediato ed impedisce di scorgere un utile molto maggiore e duraturo nel tempo: una volta adattate ad albergo, le tre ville, con il loro parco, certamente non avranno la capienza di un solo mega-hotel costruito sulle loro rovine, ma avranno in più l' attrattività di un luogo storico, il fascino dell' hotel de charme che all' estero sta cogliendo elevatissimi successi, con tutte le conseguenze sulla capacità di richiamo di visitatori.
Il viziaccio di distruggere e ricostruire ex novo in stile moderno non è una novità a Stresa. Non so se Lei - Signor PieroC - sia abbastanza vecchio da ricordare la splendida Villa Carlotta, abbattuta negli anni '50 per far posto all' hotel La Palma, o l' hotel Terminus o molte altre costruzioni pregevoli in luogo delle quali ora troviamo strutture funzionali ma assolutamente anonime, adatte ad un turismo di massa senza pretese culturali (laddove altre costruzioni nate per utilizzo residenziale, ad esempio Villa Bersani, ora hotel Du Park, sono state riadattate in modo encomiabile ad una fruizione alberghiera, senza che ne venisse meno il valore architettonico).
Il secondo caso: la cremagliera del Mottarone
Probabilmente l' esempio più eclatante di questa miopia sorica è stata la cancellazione della cremagliera del Mottarone (distruzione il cui ultimo atto si è compiuto recentemente con il crollo della pensilina alla stazione). Nella vicina Svizzera (ma non solo: in ogni luogo dove gli imprenditori locali e le istituzioni che li sostengono hanno avuto una vista più lunga) i cosiddetti "trenini delle Alpi", di cui la nostra cremagliera era uno degli esempi più insigni, sono stati conservati e ora costituiscono un richiamo turistico per tutto il mondo. La lista INSIEME! non c' era negli anni '60 (al più qualcuno di noi era un bambino) quando la cremagliera fu sostituita dall' orrendo cassone delle funivia, ma - se ci fossimo stati - ci saremmo opposti con tutte le nostre forze (e forse, se Lei ci fosse stato, ci avrebbe accusati di essere immobilisti e denigratori).
Il tezo caso: la piscina del Lido
Si tratta della tipica idea partorita in extremis per puri scopi elettorali, e come tale brilla perché - no avendo alla base un approccio progettuale ponderato - [...]
Il cui prodest, certo lo riconosciamo sempre un po’ scritto nello stile maledetto che ci denota, non sembra essere stato molto gradito, se l’interlocutore, nostro omonimo, redige la difesa d’ ufficio del governo spaziando un po’ su tutta la linea. Ne esce fuori un mix che cerchiamo di comprendere, anche per certi aspetti di far nostro, e che alla fine non ci sentiamo di respingere tout court, ma di dover argomentare , punto punto.
Ci creda allora, glielo diciamo per esperienza, questa storia dei santi in paradiso cerchiamo di dimenticarla. Le istituzioni dialogano tra loro molto più di quanto si possa immaginare e i riferimenti di partito, di fatto, servono poco. Anche i finanziamenti agli enti arrivano partecipando ai bandi, non per conoscenze o per favori e se così invece non fosse, bisognerebbe stare attenti. Quanto all’appartenenza ad una parte, siamo con Lei, anche l’indipendenza, molte volte è un valore, ma deve essere vera non opportunistica e noi, ce lo consenta, anche più di un dubbio lo teniamo.
Sulla questione della critica , non ci deluda; ci sembra che Lei sia di un partito che è quasi sempre opposizione e poi, questi fiumi di inchiostro, queste critiche corrosive hanno forse impedito al governo di governare? E’ stata la critica ad impedire la costruzione del porto? Il restauro della Palazzola? Non ci sembra. Sulla questione della Ville, il problema è più complesso, forse ci manca il tempo , ma vogliamo solo dire che qui si la politica deve esprimersi e dire se vuole conservare la identità paesaggistica/ambientale della Stresa turistica o se invece vuole globalizzare l’immagine di Stresa, omologandola a 1000 altri nuovi siti del turismo mondiale.
Sulla parola denigrare, ce lo consenta, ci siamo già espressi rispondendo al solito Lamello e qui non ci ripetiamo. Sulla difficoltà del fare , Lei ha ragione , ci abbiamo passato 35 anni di fatiche, ma fare si può e si deve far bene, se non altro perché il fare costa soldi e, come Lei ha detto, anche fatica. Sulla Sua delusione personale di non poter votare un sindaco del suo partito, la comprendiamo e la invitiamo a girare la domanda dove Lei sa, noi lo abbiamo comunque fatto , ma la risposta non ci è venuta.
Quanto poi a tifare per la ragione , come non darLe proprio “ragione”.
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