8 ott 2010
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Il professore - di Piero Vallenzasca Consigliere Comunale di opposizione gruppo lista Insieme!
E’ il capogruppo della maggioranza, per vero più che esser capo ci sembra essere il custode o se preferite anche il guardiano di quel gruppo, messo a vigilarne, forse, la piena ortodossia. Esordì dicendo: “ non si capisce questo vaso di Pandora” e già stava dando un voto insufficiente, ma poi corresse che il non capire era per gli altri, peraltro i suoi elettori, Lui invece aveva tutto ben capito. Poi
fece lexio brevis, una specie di sermone di quelli che distraggono anche gli studenti primi della classe e l’avvio del mandato, appena nuovo, parve ripeter quello di una trentina d’anni prima.
Lo ritrovammo negli appuntamenti successivi, troppo determinato, sino a sbagliare il voto che finiva insieme a quello del nemico. Dopo si corresse e adesso vota sempre contro il nemico, così sbagliando ancora. Peraltro non è che nell’assemblea abbia molto da fare; il gruppo mostra disciplina, è silenzioso, persino forse anche muto e se qualcuno la pensa un po’ diverso, basta che stia a casa e questa è una buona soluzione. Il Professore peraltro è sempre ligio, chiosa l’esame delle cose, con stile, con precisione e quasi in eleganza, tanto da stonare rispetto alla sostanza. Come un maestro, quello d’orchestra, alza la bacchetta di comando ed al suo la, il gruppo si pronuncia con il voto che comanda.
Quando anni or sono sedette sullo scanno, oggi di Di Milia, fece un errore e manco se ne accorse, mise la firma su un ” piano“ malandrino. Traditore fu il suo vice che Lui volle delegato, mentre oggi è Lui che, dal Di Milia delegato, ancora si ritrova tra le mani quel piano maledetto e malandrino. A dire il vero, il Professore ora ben se ne guarda a dire che non conosce il vaso di Pandora; prima lo hanno scoperchiato, poi glielo hanno consegnato e il Professore sembra esserci, un’altra volta, ricascato. Auguri!
E’ il capogruppo della maggioranza, per vero più che esser capo ci sembra essere il custode o se preferite anche il guardiano di quel gruppo, messo a vigilarne, forse, la piena ortodossia. Esordì dicendo: “ non si capisce questo vaso di Pandora” e già stava dando un voto insufficiente, ma poi corresse che il non capire era per gli altri, peraltro i suoi elettori, Lui invece aveva tutto ben capito. Poi
fece lexio brevis, una specie di sermone di quelli che distraggono anche gli studenti primi della classe e l’avvio del mandato, appena nuovo, parve ripeter quello di una trentina d’anni prima.
Lo ritrovammo negli appuntamenti successivi, troppo determinato, sino a sbagliare il voto che finiva insieme a quello del nemico. Dopo si corresse e adesso vota sempre contro il nemico, così sbagliando ancora. Peraltro non è che nell’assemblea abbia molto da fare; il gruppo mostra disciplina, è silenzioso, persino forse anche muto e se qualcuno la pensa un po’ diverso, basta che stia a casa e questa è una buona soluzione. Il Professore peraltro è sempre ligio, chiosa l’esame delle cose, con stile, con precisione e quasi in eleganza, tanto da stonare rispetto alla sostanza. Come un maestro, quello d’orchestra, alza la bacchetta di comando ed al suo la, il gruppo si pronuncia con il voto che comanda.
Quando anni or sono sedette sullo scanno, oggi di Di Milia, fece un errore e manco se ne accorse, mise la firma su un ” piano“ malandrino. Traditore fu il suo vice che Lui volle delegato, mentre oggi è Lui che, dal Di Milia delegato, ancora si ritrova tra le mani quel piano maledetto e malandrino. A dire il vero, il Professore ora ben se ne guarda a dire che non conosce il vaso di Pandora; prima lo hanno scoperchiato, poi glielo hanno consegnato e il Professore sembra esserci, un’altra volta, ricascato. Auguri!
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1 Commenti:
Alla Gentil lettrice che mi richiama all’ordine, rispondo senza imbarazzi. Ho premesso e affermato, durante la seduta, che il Prof. Galli è uomo probo e non era una battuta, anzi lo ripeto, poi ho detto ( sintetizzo) che avendo alle sue spalle un passato di mala/urbanistica , causa l’infedeltà grave di un personaggio cui aveva conferito delega, oggi si pone un problema di etica pubblica nel momento in cui, egli stesso diventa titolare di quella medesima delega. Non ci fu in Lui responsabilità che rilevò sotto il profilo giuridico, ma avendo “peccato” per culpa in eligendo e culpa in vigilando, ora dovrebbe farsi da parte. E’ questa la corretta applicazione del principio della responsabilità politica. Questo è il pensiero che ho espresso e non cambio opinione, anche alla luce della conoscenza, credo abbastanza approfondita , di quanto il Di Milia I ed il Di Milia II hanno combinato con questa storia della variante del piano regolatore, che mi consentirà, è materia sulla quale si decide anche il futuro di una città. Questo il merito, quanto al metodo, mi sono preso , durante la pubblica seduta, dal Prof. Galli l’accusa di disturbato caratteriale e dal Di Milia , a ripetizione, del matto. Se questo è il modo con cui si replica alle contestazioni, si rivolga a loro con un invito alla moderazione. E ancora, quando la minoranza contesta , la si accusa di non proporre, quando propone di non dover proporre. Tutti hanno visto e sentito come il Professor Galli ha trattato la prima delle proposte ( immagino eversiva del loro ordine). Personalmente ho giudicato arrogante il modo con cui la questione è stata liquidata e , sinceramente, mi dispiace. Passi il Sindaco che si scompone ad ogni contestazione e anche di meno, ma l’esperienza del Professore avrebbe dovuto suggerirgli più diplomazia . Devo invece, quasi, ringraziare il Vice/Sindaco che , almeno pubblicamente, si sta rilevando più saggio di altri. In questo caso l’età sembra dare i suoi frutti.
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