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14 mar 2015

Stresa: “Cultura, turismo e moda di qualità” Vitaliano Borromeo presenta le strategie per dare slancio all’economia del Lago Maggiore

Sull’ultimo terrazzo dei giardini all’italiana sventola la bandiera a bande rosse e blu, segno che il principe è all’Isola Bella. Vitaliano Borromeo (XI se ci si vuole attenere alla linea dinastica dell’antico casato) sta facendo il punto con i collaboratori a pochi giorni dalla riapertura al pubblico dei possedimenti di famiglia sul Lago Maggiore e a poche settimane dalla scomparsa del padre Giberto, da cui ha ereditato la responsabilità della gestione di un patrimonio d’arte e bellezza attorno a cui ruota l’industria turistica di

tutto il Verbano.

Il «dottor Vitaliano», come più informalmente molti dei dipendenti lo chiamano, porta il nome del nonno che nel Dopoguerra completò il palazzo e dell’antenato che nel Seicento diede vita a un progetto architettonico e artistico visitato ogni anno da 350 mila turisti.

Modi sobriamente cortesi del nobiluomo, ma anche idee chiare del manager, perché le Isole Borromee, la Rocca di Angera, i Castelli di Cannero e buona parte del Mottarone sono proprietà da tenere a regime con una lucida visione aziendale. 
Le isole sono davvero un’azienda?

«Stipendiamo un centinaio di persone, senza contare artigiani e fornitori a cui affidiamo commesse, perché gli interventi di manutenzione e restauro sono cospicui e continui. Quest’anno abbiamo rifatto lo scalone d’ingresso del palazzo all’Isola Bella e con la riapertura di venerdì prossimo i visitatori nel costo del biglietto, che da quest’anno si potrà acquistare anche on line, avranno la possibilità in più di ammirare una mostra sul vedutismo italiano».
È una responsabilità gestire uno straordinario prodotto artistico e culturale da cui discende un indotto essenziale per l’economia del Lago Maggiore.

«Ne ho consapevolezza, così come ho ben evidente che questo territorio sconta le conseguenze dell’incapacità a fare sistema. Se si paragonano i dati del Lago di Garda, 20 milioni di presenze annue, a quelle del nostro, 2 milioni e mezzo, balza agli occhi che qualcosa non funziona. Come “impresa” Borromeo abbiamo quindi deciso di stringere accordi con professionisti per vendere meglio il prodotto. I turisti si muovono per cultura, cibo e shopping: dietro l’angolo c’è Expo e non ci può essere annata migliore per metterci alla prova con una proposta turistica più completa, che tocchi tutti questi aspetti, pensando in particolare a russi, argentini, cinesi e americani».

Che progetto c’è per migliorare il posizionamento commerciale dell’Isola Bella?
«L’immagine dell’Isola Bella merita qualcosa di più che la vendita di souvenir tutti uguali. E’ un luogo che si presta a essere vetrina dell’eccellenza italiana. Ecco allora per iniziare un accordo con alcuni marchi, quali Alessi, Herno, Italia Independent ma anche con la qualità dei prodotti della Casera di Eros Buratti, per offrire insieme al consumo culturale delle occasioni di shopping “made in Italy”. Si può fare business senza livellarsi verso il basso».

Dal Golfo Borromeo ai Castelli di Cannero: da anni si discute del loro recupero.
«Devo registrare un’inversione di tendenza. Nei mesi scorsi abbiamo organizzato una visita ai Castelli per una trentina di referenti della realtà ambientalista. Mi sono resto conto che criticavano ciò che non conoscevano: lo abbiamo presentato con un sopralluogo e sono rimasti positivamente impressionati. L’idea si basa sulla necessità di tenere in piedi in Castelli e per farlo bisogna dar loro una ragione economica, con un museo da un lato e una residenza privata dall’altro. Gli spazi sono piccoli ma unici. In questi anni abbiamo tirato su i tetti crollati, messo in sicurezza buona parte dei muri e quest’estate lo faremo con le merlature, recuperando anche gli affreschi di una cappella e la scala che sale in uno dei torrioni».

Mottarone: c’è possibilità di superare il contenzioso aperto con il Comune di Stresa per l’applicazione della servitù pubblica sulle aree sciabili?
«Siamo i primi ad avere interesse a uno sviluppo turistico del Mottarone. Ci sono una nostra strada a pagamento e un patrimonio di casolari da rivalutare. Da parte nostra c’è stata anche una questione di principio e davvero continuo a non capire perché debba essere il Comune, con la recente sentenza del Tar - a doverci risarcire, quando vi è un operatore privato che le aree sciabili le sfrutta economicamente». 

Il «matrimonio dell’anno» sarà pronunciato a Montecarlo o sul Lago Maggiore?
«Sarà sul lago, ma mia cugina Beatrice e il fidanzato Pierre Casiraghi desiderano riservatezza sul luogo dove verrà celebrata la cerimonia, mentre il ricevimento è deciso: sarà alla Rocca di Angera».
(Di Cristina Pastore su La Stampa)

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