19 feb 2015
Stresa: Trecento firme in due ore. Carciano “blinda” le Poste
Nemmeno il tempo di posare il banchetto e preparare i fogli per la petizione contro la chiusura dell’ufficio postale e subito ieri mattina è iniziata la processione degli abitanti di frazione di Carciano, decisi a firmare per salvare lo sportello delle Poste.
In due ore il sindaco Canio Di Milia, affiancato dal consigliere comunale Albino Scarinzi e dal presidente della Pro Carciano Alfonso Fasola, ha raccolto oltre 300 firme. «La petizione non si ferma - sottolinea Di Milia - prosegue nel negozio di
alimentari, l’Aesseg, di fronte all’ufficio postale.
Capisco possa sembrare strano ma oggi pesano più le firme dei cittadini che le proteste ufficiali di un sindaco, per questo ho voluto essere presente con la fascia tricolore».
Al tavolino non si sono presentati solo residenti di Carciano, ma anche abitanti del capoluogo che per abitudine preferiscono il piccolo sportello della frazione dove è possibile sbrigare più velocemente le incombenze.
Il piccolo ufficio postale, che esiste in paese da prima della fusione negli Anni 20 dell’allora comune di Chignolo Verbano di cui faceva parte Carciano con Stresa, serve gli 800 residenti della popolosa frazione e tanti altri utenti. «Come Comune sosteniamo da anni i negozi di vicinato nelle frazioni e adesso si vuole privare Carciano dell’ufficio postale: non è la politica giusta» conclude Di Milia.
«Impossibile andare a Stresa - conferma una signora anziana mentre si siede al tavolino per firmare - là c’è sempre coda». Una fila destinata ad allungarsi se agli utenti del capoluogo dal prossimo 13 aprile dovessero aggiungersi gli 800 di Carciano. Ieri sera, intanto, il Consiglio comunale di Stresa ha approvato un ordine del giorno con cui si chiede a Poste Italiane di rivedere la decisione su questo taglio.
(Di L.G. su LA Stampa)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 Commenti:
Posta un commento
Il commento verrà pubblicato non appena sarà stato approvato dal moderatore. Grazie