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16 gen 2015

Stresa: Funivia del Mottarone ferma. Licenziati gli otto dipendenti

Scattano i licenziamenti per il personale della funivia Stresa-Mottarone, chiusa da ottobre per la scadenza del termine dei 40 anni vita, entro il quale è necessario provvedere alla revisione generale dell’impianto. Gli otto dipendenti a tempo indeterminato hanno ricevuto ieri la lettera di licenziamento da parte della società «Ferrovie del Mottarone», fino a ottobre concessionaria dell’impianto. Ora per 10 o 12 mesi - a seconda dell’età - i lavoratori l’Aspi, l’ex indennità di disoccupazione, pari al

75% dello stipendio.

«Abbiamo atteso l’esito della gara d’appalto (andata deserta, ndr) per l’effettuazione dei lavori e per la gestione per i prossimi 16 anni - spiega Gigi Nerini, amministratore della società «Ferrovie del Mottarone» - ma visto che nessuno ha partecipato non è rimasto che licenziare, a malincuore, i dipendenti». 

La gara, gestita da Scr (la società di committenza regionale) scadeva il 19 dicembre, ma nessuno ha partecipato: al futuro gestore era chiesto di anticipare fino a 2,2 milioni di euro, una somma difficile da reperire dalle banche. «Qualcosa è stato evidentemente sbagliato nella gara visto che nessuno ha partecipato - sottolinea Giacomo Olivo, della Filt Cgil - intendiamo sollecitare Comune e Regione a un intervento per evitare che si perda ulteriore tempo». 

«Danni pure per l’indotto»
Oltre ai lavoratori direttamente coinvolti - più gli stagionali assunti d’estate - il rischio c’è, e grande, anche per le persone impiegate nell’indotto. «Noi ci aspettiamo un decremento di passaggi del 50% nel periodo estivo» sottolinea Michele Iorio, amministratore di Alpyland, la slittovia realizzata nel 2011 sulle pendici della vetta». 

Ma il danno riguarderà anche le altre attività della vetta, che già penalizzate fino ad ora da un inverno con poca neve, rischiano di vedere scomparire i circa 70 mila passeggeri, che la funivia trasporta d’estate. Qualcuno abbozza già qualche conto: ipotizzando una spesa pro capite di 10 euro, vuol dire veder sparire circa 700 mila euro di fatturato per bar e ristoranti. E così a rischio potrebbero essere anche altri posti di lavoro - una cinquantina - che gravitano in vetta. 

«Il problema è evidente - sottolinea il sindaco di Stresa Canio Di Milia - il bando steso da Scr chiedeva al futuro gestore un impegno finanziario ritenuto dai potenziali partecipanti troppo pesante. Stiamo cercando di valutare quali altri soluzioni ci possano essere per salvare la funivia».
(Di Luca Gemelli su La Stampa)

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