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3 ott 2014

Stresa: Polemica sul progetto di riaprire l’ex cava

Utilizzare la ex cava di granito del Monte Zughero, alle pendici del Mottarone, per ricavare feldspato per la produzione di piastrelle. E’ questo lo scopo della richiesta avanzata dalla ditta «Graniti e marmi» di Baveno, che già gestisce un’attività simile alla Miniera Seula a Baveno, nella grande ex cava di granito. In questa prima fase l’azienda ha chiesto il permesso di ricerca mineraria, per prelevare dalla discarica della cava circa 80 tonnellate di materiale per

verificare la concentrazione del feldspato e richiedere, qualora fosse sufficiente, un permesso per sfruttare i materiali di risulta.

Ormai chiusa da decenni, l’ex cava di granito del Monte Zughero è tuttora visibile dal lago. Il progetto di eventuale utilizzo dei materiali della cava non piace però alla minoranza, che ha presentato una mozione per chiedere al comune di Stresa di opporsi, ma è stata bocciata dal Consiglio. «E’ in gioco l’apertura di un’attività a forte incidenza e impatto ambientale - sottolinea Piero Vallenzasca della lista «Insieme» - si prevede di intervenire, pesantemente, aggredendo l’area di discarica che il tempo sta restituendo alla progressiva rinaturalizzazione». 

«Non si tratterebbe della riapertura della cava ma semmai della rimozione dei materiali frutto degli anni di sfruttamento - sottolinea il sindaco Canio Di Milia, che ha deciso di adottare una posizione più attendista -. Su quella zona l’amministrazione ha previsto uno sviluppo turistico ambientale, con la realizzazione di una pista ciclopedonale, bisognerà vedere se lo sfruttamento dei detriti di cava è compatibile».

Utilizzare la ex cava di granito del Monte Zughero, alle pendici del Mottarone, per ricavare feldspato per la produzione di piastrelle. E’ questo lo scopo della richiesta avanzata dalla ditta «Graniti e marmi» di Baveno, che già gestisce un’attività simile alla Miniera Seula a Baveno, nella grande ex cava di granito. In questa prima fase l’azienda ha chiesto il permesso di ricerca mineraria, per prelevare dalla discarica della cava circa 80 tonnellate di materiale per verificare la concentrazione del feldspato e richiedere, qualora fosse sufficiente, un permesso per sfruttare i materiali di risulta. 

Ormai chiusa da decenni, l’ex cava di granito del Monte Zughero è tuttora visibile dal lago. Il progetto di eventuale utilizzo dei materiali della cava non piace però alla minoranza, che ha presentato una mozione per chiedere al comune di Stresa di opporsi, ma è stata bocciata dal Consiglio. «E’ in gioco l’apertura di un’attività a forte incidenza e impatto ambientale - sottolinea Piero Vallenzasca della lista «Insieme» - si prevede di intervenire, pesantemente, aggredendo l’area di discarica che il tempo sta restituendo alla progressiva rinaturalizzazione». 

«Non si tratterebbe della riapertura della cava ma semmai della rimozione dei materiali frutto degli anni di sfruttamento - sottolinea il sindaco Canio Di Milia, che ha deciso di adottare una posizione più attendista -. Su quella zona l’amministrazione ha previsto uno sviluppo turistico ambientale, con la realizzazione di una pista ciclopedonale, bisognerà vedere se lo sfruttamento dei detriti di cava è compatibile».
(Di Luca Gemelli su La Stampa)

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