I fotogrammi in bianco e nero de «La passion de Jeanne D’Arc», pellicola del 1928 del regista Carl Theodor Dreyer, si dissolveranno sul tessuto sonoro delle musiche composte nel 2012 da Touve R. Ratovondrahety. Le Settimane Musicali approdano stasera nella chiesa di S. Ambrogio di Stresa: alle 21 orchestra e coro San Marco diretti da Roberto Spremulli eseguiranno dal vivo le musiche composte per

Un’esperienza che stimola più sensi contemporaneamente, come sottolinea Dario Betti, consulente artistico e organizzativo delle Settimane Musicali: «Il pubblico vedrà scorrere davanti a sé le immagini della pellicola, nella versione di recente restaurata, con la didascalie in italiano e francese, mentre alle spalle l’ensemble e il coro interpreteranno la colonna sonora scritta dal compositore parigino Ratovondrahety».

L’orchestra, che utilizza strumenti barocchi, si compone di ottoni, violoncello solista, timpani e organo; nel coro ci sarà la presenza anche di due voci bianche. «Nella pellicola - aggiunge Betti -, l’attrice Renée Falconetti interpreta Giovanna d’Arco con una prova rimasta nella storia del cinema per l’intensità, accentuata da una serie di primissimi piani. La musica sottolineerà ogni stato d’animo: sarà un effetto di grande suggestione, che vuole coniugare l’esperienza musicale con quella visuale».

Un passo in avanti nella strada della multimedialità già intrapresa da qualche anno dallo Stresa Festival. «Il cartellone 2014 - dice Dario Betti - propone altri due appuntamenti incentrati sull’interazione tra le diverse arti: lo spettacolo “Mind the gap, Lady Shakespeare!” con l’attrice Sonia Bergamasco, il 27 agosto, e il concerto del 2 settembre con il  teatro di figura».

Proposte pensate per aggregare nuovo pubblico e non solo chi segue da tempo la programmazione musicale.

Il costo del biglietto è di 20 euro; agevolazioni  per i giovani fino a 26 anni con biglietti scontati. Maggiori informazioni sul sito www.stresafestival.eu, dove è anche possibile avviare la procedura per l’acquisto in prevendita dei biglietti.

(Di Chiara Fabrizi su La Stampa)