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3 apr 2014

Stresa: Arriva una nuova tassa per chi sbarca sulle isole. Il costo è 50 centesimi, ma pagherà solo chi usa il servizio pubblico

Costerà 50 centesimi per persona sbarcare su ognuna delle tre Isole Borromee dai battelli di linea della Navigazione Lago Maggiore: è quanto prevede la bozza di regolamento per l’applicazione della tassa di sbarco. Il testo sarà sottoposto all’esame del Consiglio comunale di Stresa in programma domani. «Abbiamo sottoposto tempo fa al ministero dell’Economia uno specifico quesito per verificare l’applicabilità della tassa di sbarco alle Isole Borromee, che

ricadono nel territorio di Stresa - spiega il sindaco Canio Di Milia - ottenendo un parere favorevole all’istituzione dell’imposta».

La tassa di 50 centesimi per ogni isola si applicherà a tutti i passeggeri che sbarcheranno dalle motonavi della Navigazione Lago Maggiore e l’importo dovuto dovrà essere aggiunto al costo del biglietto del servizio di linea. Per il momento la tassa di sbarco non si applicherà al servizio dei motoscafi privati perché così prevede la legge. Tuttavia nel decreto «Salva Roma» - poi decaduto - era stata prevista l’estensione dell’imposta anche a carico dei servizi privati di navigazione e quindi potrebbe essere solo questione di tempo.

Saranno esentati dal pagamento tutti i residenti di Stresa, i lavoratori delle Isole Borromeo e i proprietari di seconde case a Stresa. Come previsto dalla legge, i piccoli alberghi e le strutture ricettive dell’Isola Pescatori e dell’Isola Bella non saranno più soggetti alla tassa di soggiorno. L’incasso stimato è intorno ai 200-250 mila euro l’anno: i 50 centesimi saranno dovuti anche dai passeggeri dei battelli in partenza da altre località come Baveno e Verbania o dalla Svizzera.

«Le Isole Borromee, che sono la nostra prima attrazione turistica, hanno bisogno di costanti investimenti per essere tutelate, basti pensare ai costi dei piani antincendio, di protezione civile, al sistema dei parcheggi al servizio degli imbarchi, alla promozione - sottolinea Di Milia - per coprire l’onere di questi investimenti l’alternativa è l’introduzione dell’addizionale Irpef sui cittadini o la tassa di sbarco, che incide in maniera minimale sui turisti». «Abbiamo dato il via nei giorni scorsi - segnala il vicesindaco Giuseppe Bottini - ai lavori di rifacimento dell’illuminazione all’Isola Bella con una spesa di quasi 100 mila euro».

«Il turista non è un bancomat - è l’opinione contraria del consigliere di opposizione della lista “Insieme” Piero Vallenzasca - il parere del ministero è evidentemente sbagliato. La tassa di sbarco si può applicare solo alle isole minori di mare».
(Di Luca Gemelli su La Stampa)

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