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27 mar 2013

Stresa: Senza interventi di ammodernamento la funivia chiuderà ad aprile 2014

La ricorrenza lascia l’amaro in bocca: quasi cinquant’anni fa, il 13 maggio 1963, il Trenino a cremagliera del Mottarone tornava per l’ultima volta nel deposito, rimpiazzato solo sette anni dopo, nel 1970, dalla funivia che da Stresa porta alla vetta. A mezzo secolo dalla scomparsa del trenino, a essere in pericolo ora è l’esistenza dell’impianto che aveva sostituito la cremagliera. Dopo quarant’anni di esercizio e tre di proroghe, tra poche settimane inizieranno gli ultimi dodici mesi di vita. Senza lavori di

ammodernamento, il cui costo è di 4,1 milioni di euro, la funivia infatti chiuderà il 30 aprile 2014.

In gioco ci sono anche circa un centinaio di posti di lavoro tra i 15 dipendenti dell’impianto e quelli dell’indotto, quali ristoranti e alberghi. «La chiusura della funivia del Mottarone sarebbe una botta, rischia di essere l’ennesimo stop di un’azienda che comporterebbe la perdita di occupazione» ha sottolineato Luca Caretti, segretario della Cisl. «L’impianto è importante non solo per Stresa ma per tutto il territorio - ha segnalato il presidente del Distretto turistico dei laghi Antonio Longo Dorni - che rappresenta oltre il 50 per cento di tutto il turismo straniero del Piemonte».

«La funivia del Mottarone ha aggiunto Gian Maria Vincenzi, presidente di Federalberghi - significa uno, due giorni in più di permanenza dei turisti sul territorio con evidenti ricadute economiche». Amministratori, imprenditori e sindacati si sono uniti ieri a Stresa per chiedere che la Regione, proprietaria della funivia, faccia la sua parte: «Sei milioni di euro all’anno vengono erogati da Torino per il funzionamento degli impianti del Sestriere, qui si chiede un investimento una tantum» ha segnalato il presidente del Distretto dei laghi Longo Dorni. «Sono stati garantiti dall’assessorato al Turismo della Regione 1,75 milioni di euro - ha aggiunto il presidente della Provincia del Vco Massimo Nobili - cosa stanzia l’assessorato al Patrimonio»?

«Noi confermiamo la disponibilità a mettere a disposizione un milione di euro in 20 anni» ha sottolineato per parte sua il sindaco di Stresa Canio Di Milia. All’incontro non ha preso parte nessun esponente della Regione, visto che ieri mattina c’era il Consiglio a Palazzo Lascaris. Sul tema della presunta discriminazione nei confronti del Vco sollevata da più parti è però intervenuto con un comunicato il presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo: «Ritengo fuori strada il paragone con le risorse destinate alle valli olimpiche. A tal proposito ricordo che negli ultimi sette anni su vari fronti Torino ha riconosciuto al Vco 20 milioni di euro dai soli canoni idrici». L’ultima parola sul futuro della funivia dovrebbe arrivare venerdì, quando a Torino è convocato un nuovo incontro in Regione. (Di L.G. su LA Stampa; foto VcoAzzurraTv)

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