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19 feb 2013

Stresa: Fumata nera per la funivia del Mottarone. La Regione ha confermato che intende cedere la proprietà al Comune

Ancora un nulla di fatto per la funivia Stresa-Mottarone, la cui sorte si fa sempre più incerta: è questo l’esito dell’incontro in prefettura a Verbania di ieri mattina, convocato su richiesta del sindacato Fit Cisl dal prefetto Francesco Russo. Intorno al tavolo si sono seduti tre funzionari della Regione, i sindacati dei lavoratori, il rappresentante della società di gestione della funivia, gli assessori provinciali al

Turismo e ai Bilancio Guidina Dal Sasso e Marcella Severino e il sindaco di Stresa Canio Di Milia.

Al centro dell’incontro il futuro dell’impianto di proprietà della Regione, per il quale si rende necessario reperire quattro milioni di euro per i lavori di ammodernamento, resi improrogabili dalla scadenza dei 40 anni di esercizio. Il 30 aprile scade la proroga di un anno e, in assenza di un progetto approvato e finanziato, la funivia chiuderà non potendo ottenere una ulteriore estensione. Fino ad ora la Regione ha annunciato la disponibilità di 1,75 milioni, provenienti dai fondi Fas (dedicati alle aree sottoutilizzate), somme peraltro in attesa di un atto formale di stanziamento. Mancano però all’appello altri 2 milioni e 250 mila euro.

Il rappresentante del settore patrimonio della Regione in apertura dell’incontro di ieri ha sollevato la questione pregiudiziale della proprietà dell’impianto, che una legge regionale aveva trasferito negli Anni 90 al comune di Stresa, che peraltro ha sempre rifiutato di accollarsi l’impianto. Il rappresentante della Regione ha inoltre segnalato l’intenzione di dismettere tutto il patrimonio non strategico, tra cui anche la funivia Stresa-Mottarone.

«E’ impensabile, oggi che l’impianto ha bisogno di interventi per quattro milioni di euro, voler scaricare la funivia al comune di Stresa - protesta il sindaco Canio Di Milia -, noi abbiamo già dato la disponibilità a fare tutto quanto possibile per salvare la struttura anche contribuendo ai lavori per una parte, ma è chiaro che se la Regione vuole trasferire a noi la proprietà ci deve dare un impianto ammodernato e a posto».

«La questione della proprietà era stata superata a suo tempo - sottolinea il presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo -: la Regione ha già messo a disposizione un milione e 750 mila, ora si tratta di trovare il modo di finanziare la parte mancante».

A rischio in caso di chiusura sono sia i posti di lavoro dei dodici dipendenti della funivia, sia le attività economiche della vetta: «Siamo sempre più preoccupati, è chiaro che senza la funivia non ci rimarrà che chiudere, portare, come abbiamo già detto, le chiavi delle nostre attività in municipio» protesta Fabrizio Bertoletti, titolare dell’Hotel Eden.
(Di Luca Gemelli su La Stampa)

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