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11 gen 2013

Mottarone: La Regione si mobilita per la funivia. Gli albergatori: “Pronti a consegnare le chiavi dei nostri locali in Comune”

Si apre uno spiraglio sul futuro della funivia Stresa-Mottarone. Per discutere delle sorti dell’impianto è stato infatti promosso dal presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo un incontro martedì a Torino. Al vertice parteciperanno gli assessori regionali al Turismo Alberto Cirio e al patrimonio Giovanna Quaglia, la Provincia del Vco, il sindaco di Stresa Canio Di Milia e i consiglieri regionali del

territorio Roberto De Magistris, Michele Marinello e Aldo Reschigna. Sul tavolo le azioni da intraprendere per evitare la chiusura della funivia Stresa-Mottarone, che ha raggiunto i 40 anni di vita tecnica e quindi deve essere sottoposta a importanti lavori di adeguamento del costo stimato in cinque milioni di euro per poter proseguire l’attività.

L’impianto è di proprietà regionale: «Sussistono problemi di carattere economico a cui la Regione dovrà fare fronte - sottolinea il presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo - a tal proposito ho avuto occasione di confrontarmi con gli assessori Quaglia e Cirio, che si sono resi disponibili a trovare una soluzione».

La convocazione dell’incontro arriva all’indomani del grido d’allarme lanciato dagli operatori turistici del Mottarone: «Non possiamo continuare con questa incertezza sul futuro, fra tre mesi rischiamo letteralmente di dover chiudere i battenti, come operatori turistici abbiamo preannunciato al sindaco Canio Di Milia la richiesta di sospendere i pagamenti delle imposte comunali - spiega Fabrizio Bertoletti, titolare dell’Hotel Eden sulla vetta - ma siamo pronti, se la funivia non dovesse riaprire per l’estate a portare le chiavi delle nostre attività in Comune». Gli oltre 60 mila passeggeri della funivia Stresa-Mottarone, che ne fanno la terza attrazione del Lago Maggiore dopo le Isole Borromee e Villa Taranto, sono la linfa vitale della vetta nel periodo estivo.

Sul problema era intervenuto mercoledì sera anche il Consiglio comunale di Stresa, che aveva approvato all’unanimità un ordine del giorno con il quale, dopo aver «espresso forte preoccupazione per la situazione di incertezza venutasi a creare sulla continuità d’esercizio dell’impianto», chiedeva «alla Regione Piemonte di farsi carico degli impegni presi con il territorio con l’allocazione delle risorse necessarie a salvaguardare una fondamentale attrattiva turistica». «Sono a rischio anche i dieci posti di lavoro se la funivia non riapre dice Giovanni Porrazzo della Fit Cisl - per questo come sindacato abbiamo inviato una lettera per chiedere un intervento al prefetto».
(Di Luca Gemelli su LA Stampa)

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