17 set 2012
Stresa: Un coro di sì al quadrante dai suoi Stati generali. Anche il mondo economico sostiene la "grande provincia"
Una generale concordia del mondo politico e un forte sostegno da parte di quello economico. Si possono riassumere così le conclusioni degli Stati generali del quadrante, che sabato mattina (15 settembre 2012) al Palacongressi di Stresa ha messo a confronto amministratori e rappresentanti di categoria del Novarese e del Verbano Cusio Ossola, chiamati a raccolta dai presidenti delle due attuali province Diego Sozzani e Massimo Nobili. È stato
Oltre 200 sono stati gli accreditati, a dimostrazione che il tema preoccupa chi ha dei ruoli attivi nella società. «I servizi esistenti devono essere lasciati sui territori, è impensabile accentrare tutto a Novara – ha ribadito Sozzani –. Oggi la ripartizione delle risorse in Piemonte è più o meno 50% a Torino e 50% agli altri: il quadrante avrebbe molto più peso». Quella delle risorse, assieme alle competenze e all’elezione diretta degli organi esecutivi, è però una delle tre questioni ancora aperte che rendono incerto in partenza il futuro di questi nuovi enti.
«Perché si è arrivati a questo punto? Per i localismi - ha detto Andrea Ballarè, sindaco di Novara -. Abbandoniamo i campanili e rendiamoci conto che l’organizzazione che ci siamo dati finora non era la più adeguata ed efficiente. Novara non ha alcuna velleità di conquista: le 4 province possono unirsi senza danneggiarsi a vicenda, ma anzi sviluppando sinergie. E quando si mettono assieme le energie gli obiettivi si raggiungono».
Unica o quasi voce in dissenso quella del senatore del Pdl Valter Zanetta: «Il quadrante per me è Novara con il Verbano, il Cusio e l’Ossola. La vecchia provincia funzionava: Novarese e Vco tornino assieme, quello che si aggiunge lo lascio come un punto di domanda». «È vero che Novara e Vco insieme hanno i requisiti per formare una nuova provincia – gli ha risposto il capogruppo regionale del Pd Aldo Reschigna – ma sarebbe un errore madornale. E mettiamoci in testa che una persona sola senza giunta non può gestire tutto».
Ma come detto un grande sostegno al quadrante è stato espresso dal mondo economico: «Noi ad esempio ci abbiamo già pensato tempo fa – ha detto il presidente di Confartigianato Piemonte Orientale Lorenzo Del Boca –. Senza sinergie non si va da nessuna parte». «L’aggregazione tra aziende è una soluzione contro la crisi e le province vanno viste come aziende», ha aggiunto il vicepresidente dell’Unione industriali del Vco Mauro Gnecco. «Non dimentichiamo le filiere produttive – ha invitato il segretario della Cisl del Vco Luca Caretti parlando anche a nome della parte novarese del sindacato –. Mettiamo in rete e creiamo le condizioni per mettere in moto il rilancio di questi territori».
«Siamo assolutamente d’accordo con questo disegno – ha affermato il presidente del Comitato piccola industria dell’Ain Carlo Robiglio –. Oggi il 15% della forza lavoro delle imprese nostre associate utilizza ammortizzatori sociali: per risolvere questo problema ci vuole un’ottica di sistema. Noi stiamo già collaborando con le altre associazioni industriali, ed è certo che non ci si può limitare ad un discorso politico ma bisogna andare verso lo sviluppo di relazioni economiche che possano portare i nostri territori ad essere sempre più competitivi».
(Di Luca Manghera su Novara.com)
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