27 ago 2012
Stresa: Si contano i danni della furia d'acqua. Vetrate in frantumi al palazzo Borromeo, distrutti i giardini di Villa Taranto.
«Quanto può valere un albero con secoli di vita? Il danno è inestimabile, sono 350 le piante distrutte. Siamo costretti a chiudere il parco di Villa Taranto per un anno, forse due. È il terzo giardino più importante d’Europa, il primo d’Italia. Devastato dalla tromba d’aria che si è abbattuta sabato alle 20 a Verbania. Fosse successo qualche ora prima, con i turisti, sarebbe stata una strage». Roberto Ferrari, direttore del
«Per fortuna - dice il prefetto Francesco Russo che ha la sua sede istituzionale proprio nel contesto del parco oggi contiamo solo danni materiali». Soltanto la stagione persa di Villa Taranto «costa» quasi 2 milioni di euro. Una primissima stima dei danni complessivi supera i 50 milioni. La furia dell’acqua e del vento che sabato notte ha spazzato la costa piemontese del Lago Maggiore colpendo soprattutto Verbania ha causato due feriti e una decina di contusi. Basta contare le centinaia di piante che si sono abbattute su auto, camper e abitazioni per rendersi conto che è stata una strage scampata. Alla Casa Immacolata, accanto a Villa Taranto, decine di ospiti erano a cena quando un albero
è caduto a poca distanza dall’edificio. A Baveno una gru è precipitata accanto alla strada del lungolago.
Tra i feriti, non gravi, ad avere la peggio, è stata una turista francese imprigionata nel camper al parcheggio dell’Arena di Intra: ha le braccia fratturate. Poco distante, in via Lamarmora, un’altra donna, al volante di una Punto, si è fratturata due vertebre quando le è piovuto dal cielo un pezzo di tetto: «Ho sentito una botta pazzesca, c’era l’inferno».
Anche la caserma dei vigili del fuoco è nella zona più colpita. «Mai viste cose del genere racconta il comandante Romeo Panzone - le piante sbattevano contro le finestre e il tetto». La scuola di polizia penitenziaria ha aperto le porte ai turisti dei campeggi, molti sotto choc. E’ stato trovato dopo un’ora di ricerche uno straniero, ospite in un albergo di Pallanza, che cercando una via di fuga si era separato dalla sua compagna.
Pesanti anche i danni all’Isola Bella di Stresa: sono crollati due obelischi della terrazza sommitale dei giardini e altre statue. Il parco è stato poi parzialmente riaperto grazie allo straordinario lavoro di tutte le maestranze dell’Amministrazione Borromeo. La tromba d’aria ha fatto esplodere delle vetrate del Palazzo Borromeo e allagato alcune sale. A Verbania, dove è lesionato anche il municipio, sono pesantissimi i danni a Villa San Remigio e al suo parco.
Ieri pomeriggio, nel corso di una riunione in prefettura, è stato fatto un primo bilancio: oltre 200 gli interventi dei vigili del fuoco, 100 quelli della polizia municipale, 60 della protezione civile, 16 della polstrada e 200 le chiamate e gli interventi dei carabinieri. I privati che hanno subito danni sono stati invitati a segnalarli ai comuni.
Dal Verbano Cusio Ossola è arrivata la richiesta di stato di calamità e il governatore del Piemonte Roberto Cota ha già annunciato, anche attraverso il presidente del consiglio Valerio Cattaneo, che la Regione intende accoglierla. Il senatore Valter Zanetta ha interessato il prefetto Gabrielli, responsabile della protezione civile nazionale, per ottenere anche aiuti da Roma. Il premier Mario Monti, invece, è stato informato di persona dal presidente della Provincia Massimo Nobili proprio sabato sera, mentre assisteva a Stresa al concerto delle Settimane Musicali: «Chiederemo anche il suo aiuto per poter riaprire al più presto Villa Taranto».
( Di CARLO BOLOGNA STEFANO ZAVAGLI su La Stampa.)
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