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20 gen 2011

Stresa: Bar si rivolgono al TAR contro l'ordinanza che limita il gioco alle slot

Sarà il Tar a pronunciarsi sulla legittimità dell’ordinanza del sindaco Canio Di Milia che ha limitato dalle 15 alle 22 l’orario di utilizzo delle slot machine dei bar e dei circoli di Stresa. Dieci dei quattordici locali che ospitano i videopoker hanno presentato ricorso al Tribunale amministrativo del Piemonte per chiedere la sospensiva e l’annullamento dell’ordinanza, che oltre alla limitazione di orario, vieta l’uso ai minori delle slot che erogano premi in denaro e agli under 16 di quelle che fanno ottenere in premio omaggi di piccolo valore.
Nessuna marcia indietro da parte del sindaco: «E’ un provvedimento adottato per
tutelare le fasce più deboli, quelle che più facilmente potrebbero rimanere vittima dell’illusoria possibilità di un guadagno facile. Se il Tar dichiarerà illegittima l’ordinanza, percorreremo altre strade come quella di creare un regolamento specifico».

E’ la strada scelta dal Comune di Firenze che sta varando un regolamento che vieta i videopoker nei locali a meno di 500 metri di distanza da luoghi sensibili come ospedali e scuole.

Preoccupate, le aziende del settore giochi sono intervenute subito nei confronti dei Comuni che hanno scelto la linea dura: lunedì il Tar dell’Umbria ha sospeso un’ordinanza analoga a quella di Stresa, in attesa di pronunciarsi nel merito ad aprile.

«C’è una carenza di normativa. Lo stato incassa, ma non provvede a regolamentare in maniera efficace il fenomeno - dice Di Milia -. Le conseguenze di persone rovinate dal gioco ricadono sui Comuni che devono intervenire a sostenere economicamente le famiglie».

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