7 nov 2010
On Air: Lettere dai lettori di Stresa 2.0
Il porto: un bicchiere mezzo pieno - di Piero Vallenzasca Consigliere Comunale di opposizione gruppo lista Insieme!
Il video messaggio del Capo della nostra cittadina , trasmesso ieri, è stato rassicurante: finita la vicenda di giustizia, l’appaltatore del porto è ormai stato scelto ed ora non ci sono più ostacoli alla realizzazione dell’opera. Dio volesse ne saremmo tutti contenti, noi per primi. In realtà ci è stato fatto vedere un bicchiere mezzo pieno, mentre dell’altro mezzo ancora da riempire, non ci è stato detto nulla. Quale è allora quel vuoto che deve essere ancora
colmato. Intanto c’è da redigersi il progetto esecutivo, che visti i precedenti non è che sia una cosa tanto scontata o meglio; non è che qualche sorpresa ( si chiameranno migliorie) non farà capolino ed allora chiederanno ancora un po’ di soldi ed un po’ di tempo. Il vero problema, sempre che tutto il resto fili liscio, è però un altro; quel patto di stabilità che non lascia spendere più di tanto , anche se i soldi sono in cassa. Il problema oggi esiste e se si incominciasse ora a spendere per il porto, lo Stato o meglio Tremonti , come la banda Bassotti, svuoterebbe per punizione le casse del Comune. L’assessore delegato al bilancio, interrogato, non è parso preoccupato, beato Lui. Certo ci potrebbero essere dei rimedi, ma non stanno nelle mani del Comune e quindi vendere la pelle dell’orso prima di averlo catturato, non sembra una gran trovata, foss’anche mediatica. Intanto in questo bel pasticcio, manco possiamo dire se il contratto sarà firmato, visto che a firmarlo sarà, da un lato un’impresa che rischierà di aspettare anni i pagamenti e dall’altro un funzionario che, vista la personale posizione in cui si trova, viene facile dire: ma chi glielo fa fare?
Il video messaggio del Capo della nostra cittadina , trasmesso ieri, è stato rassicurante: finita la vicenda di giustizia, l’appaltatore del porto è ormai stato scelto ed ora non ci sono più ostacoli alla realizzazione dell’opera. Dio volesse ne saremmo tutti contenti, noi per primi. In realtà ci è stato fatto vedere un bicchiere mezzo pieno, mentre dell’altro mezzo ancora da riempire, non ci è stato detto nulla. Quale è allora quel vuoto che deve essere ancora
colmato. Intanto c’è da redigersi il progetto esecutivo, che visti i precedenti non è che sia una cosa tanto scontata o meglio; non è che qualche sorpresa ( si chiameranno migliorie) non farà capolino ed allora chiederanno ancora un po’ di soldi ed un po’ di tempo. Il vero problema, sempre che tutto il resto fili liscio, è però un altro; quel patto di stabilità che non lascia spendere più di tanto , anche se i soldi sono in cassa. Il problema oggi esiste e se si incominciasse ora a spendere per il porto, lo Stato o meglio Tremonti , come la banda Bassotti, svuoterebbe per punizione le casse del Comune. L’assessore delegato al bilancio, interrogato, non è parso preoccupato, beato Lui. Certo ci potrebbero essere dei rimedi, ma non stanno nelle mani del Comune e quindi vendere la pelle dell’orso prima di averlo catturato, non sembra una gran trovata, foss’anche mediatica. Intanto in questo bel pasticcio, manco possiamo dire se il contratto sarà firmato, visto che a firmarlo sarà, da un lato un’impresa che rischierà di aspettare anni i pagamenti e dall’altro un funzionario che, vista la personale posizione in cui si trova, viene facile dire: ma chi glielo fa fare?
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