10 set 2010
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Una burla tutta italiana - di Piero Vallenzasca Consigliere Comunale di opposizione gruppo lista Insieme!
I Consiglieri del gruppo Insieme interpelleranno, nel prossimo Consiglio, l’Assessore all’urbanistica: Prof. Galli, perché vorrebbero dei chiarimenti intorno al nuovo piano regolatore in costruzione. In particolare chiedono perché mai non si osservarono i criteri che lo stesso Consiglio si
diede, nella primavera 2009, per la predisposizione della variante e perché, di atto in atto successivo, sempre più quei criteri furono disattesi sino ad arrivare ad un documento programmatico, così si chiama, ben lontano dagli intenti iniziali o da quelli, quanto meno, pubblicizzati.
Siccome la materia, anche se interessa forse troppi, è per addetti ed è difficile renderla in maniera divulgativa, ci limitiamo ad annotare un solo esempio.
In uno dei criteri si diceva che, al più, nuove aree per abitazioni sarebbero state previste soltanto: “ in limitati ambiti agricoli, direttamente serviti da urbanizzazioni già esistenti e solo per possibilità insediative da riservare in via prioritaria a residenza stabile…”. Ebbene, non passarono pochi giorni, tre, da quelle belle pie intenzioni ed il Sindaco pubblicò l’invito a far conoscere gli intenti a costruire e corresse un poco la versione, nulla di grave per verità, ma l’invito mentre nelle premesse diceva per cosa e per come presentare le richieste, alla fine invece scriveva: “ precisamente i proprietari delle aree agricole sono invitati………………… “. Le aree agricole urbanizzate erano così diventate tutte, senza distinzioni tra le urbanizzate e quelle no. Il modello da compilare per far conoscere gli intenti ci mise poi di suo e aggiunse oltre alle are agricole, la voce : “altro”, mai prima accennato.
Il risultato fu eccellente e aperto il vaso di Pandora, solo in aree agricole ne uscirono 195 richieste ad edificare, per quanti volumi non si sa, ma assicuriamo che sono una piccola montagna. Si andò avanti e si tornò in Consiglio a confezionare quel: “ documento programmatico”. Nelle premesse della nuova delibera si citarono ancora tutti i bei criteri, quelli dei buoni intenti, quelli del primo giorno e poi, ma poi si cambiò subito, senza neanche dir perché, tanto la maggioranza, come sempre, alzò le mani, non certo per la resa, ma per votare sempre si. Il risultato è che quei limitati incrementi delle aree residenziali edificabili da destinare prioritariamente alle residenze stabili diventarono, testualmente: “ insediamenti con effetto borgo turistico residenziali” e qua ci fermiamo perchè tutti hanno già capito.
Si potrebbe continuare e di sorprese ne troveremmo ancora e molte, molte altre, ma basti questo esempio per indurre una qualche riflessione. Alla fine quel documento è andato avanti in una conferenza che aveva da decidere e venne subito rispedito indietro, era dicembre 2009, nulla trapelò, c’era, da li a poco, il silenzio elettorale. Adesso che non si può più nascondere si dice : “ La causa è solo un diverso interpretare, niente più.” Quando va male si ricorre agli eufemismi.
I Consiglieri del gruppo Insieme interpelleranno, nel prossimo Consiglio, l’Assessore all’urbanistica: Prof. Galli, perché vorrebbero dei chiarimenti intorno al nuovo piano regolatore in costruzione. In particolare chiedono perché mai non si osservarono i criteri che lo stesso Consiglio si
diede, nella primavera 2009, per la predisposizione della variante e perché, di atto in atto successivo, sempre più quei criteri furono disattesi sino ad arrivare ad un documento programmatico, così si chiama, ben lontano dagli intenti iniziali o da quelli, quanto meno, pubblicizzati.
Siccome la materia, anche se interessa forse troppi, è per addetti ed è difficile renderla in maniera divulgativa, ci limitiamo ad annotare un solo esempio.
In uno dei criteri si diceva che, al più, nuove aree per abitazioni sarebbero state previste soltanto: “ in limitati ambiti agricoli, direttamente serviti da urbanizzazioni già esistenti e solo per possibilità insediative da riservare in via prioritaria a residenza stabile…”. Ebbene, non passarono pochi giorni, tre, da quelle belle pie intenzioni ed il Sindaco pubblicò l’invito a far conoscere gli intenti a costruire e corresse un poco la versione, nulla di grave per verità, ma l’invito mentre nelle premesse diceva per cosa e per come presentare le richieste, alla fine invece scriveva: “ precisamente i proprietari delle aree agricole sono invitati………………… “. Le aree agricole urbanizzate erano così diventate tutte, senza distinzioni tra le urbanizzate e quelle no. Il modello da compilare per far conoscere gli intenti ci mise poi di suo e aggiunse oltre alle are agricole, la voce : “altro”, mai prima accennato.
Il risultato fu eccellente e aperto il vaso di Pandora, solo in aree agricole ne uscirono 195 richieste ad edificare, per quanti volumi non si sa, ma assicuriamo che sono una piccola montagna. Si andò avanti e si tornò in Consiglio a confezionare quel: “ documento programmatico”. Nelle premesse della nuova delibera si citarono ancora tutti i bei criteri, quelli dei buoni intenti, quelli del primo giorno e poi, ma poi si cambiò subito, senza neanche dir perché, tanto la maggioranza, come sempre, alzò le mani, non certo per la resa, ma per votare sempre si. Il risultato è che quei limitati incrementi delle aree residenziali edificabili da destinare prioritariamente alle residenze stabili diventarono, testualmente: “ insediamenti con effetto borgo turistico residenziali” e qua ci fermiamo perchè tutti hanno già capito.
Si potrebbe continuare e di sorprese ne troveremmo ancora e molte, molte altre, ma basti questo esempio per indurre una qualche riflessione. Alla fine quel documento è andato avanti in una conferenza che aveva da decidere e venne subito rispedito indietro, era dicembre 2009, nulla trapelò, c’era, da li a poco, il silenzio elettorale. Adesso che non si può più nascondere si dice : “ La causa è solo un diverso interpretare, niente più.” Quando va male si ricorre agli eufemismi.
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