5 giu 2010
Domani al Distretto Laghi "Frames", un film tra Stresa e Malpensa che merita di esser visto
La prima proiezione ufficiale di "Frames" sarà domani, domenica 6 giugno alle ore 21 a Stresa, nella sede del Distretto Turistico dei Laghi. Frame ha molti significati, tra cui cornice, fotogramma riquadro. In Frames, che abbiamo visto in anteprima, tra gli oggetti di scena ricorrono cornici che incorniciano foto, quadri o specchi che riflettono i personaggi e è stata usata la tecnica cinematografica del riquadro e dell’immagine multipla. L’idea iniziale era di montare così tutto il film, una successiva riflessione aveva evidenziato alcune difficoltà, sia legate alle riprese con l’audio in presa diretta difficili da doppiare
sia nella perdita di attenzione da parte dello spettatore che inevitabilmente avrebbe finito per concentrasi su una sola immagine, da evitare in un thriller.
Personaggio principale a cui ruota tutta la vicenda è Abel McAdam (Davide Varalli), professore di psicologia clinica che intreccia un relazione con una sua affascinante studentessa, Dalila Monti (Claudia Terragni). Alcuni eventi tragici che coinvolgeranno la stessa Dalila e Paolo Giordani (Matteo Bellosta) il fidanzato della sorella Margareth (Stefania Miani) lo spingeranno a cercare l’aiuto del “Conte” (Samuele Tadini) un ambiguo personaggio, colto e raffinato, essenza del male.
Girato quasi interamente a Stresa, oltre a Varalli Bellosta e Tadini altri stresiani sono impegnatio nel film: Roberto Donati, ex pastore di Magognino talento naturale e le comparse Alberto Blò e Carlotta Tacconi. Gran parte del fascino del film è dovuto allo scenario naturale di Stresa, bella sempre e comunque, anche nelle scene delle notti di pioggia con le luci delle isole offuscate e con quelle che illuminano il Grand Hotel des Iles Borromées riflesse nell’asfalto della statale. Grazie alla disponibilità della direzione, lo spettatore ha la possibilità di entrare nella mitica suite Hemingway dove soggiornò il famoso scrittore americano che ambientò proprio a Stresa e all’Isola Bella una parte di Addio alle armi. Affascinante è la piazzetta San Michele in una notte invernale deserta dove per le riprese è stato sfruttato il faro già esistente che illumina il ristorante.
Accurata è anche la scelta dei colori, con predominanza della contrapposizione bianco nero. Ricerca dei colori anche nelle scene della cena al ristorante del Des Iles Borromées dove i ragazzi hanno dovuto portarsi cibi e bottiglia di champagne da casa ma hanno potuto usufruire degli avventori presenti come comparse. Tra le location figurano anche la pasticceria Bolongaro, il piazzale antistante la Banca Intesa, Magognino, Belgirate e Malpensa. La musica interagisce con i personaggi, la colonna sonora è opera dei Kerygma, ad eccezione dell’aria di Nessun dorma dal Don Giovanni di Mozart che copre i dialoghi di una cena romantica e un paio di canzoni dei Pink Floyd e Eric Clapton. Il risultato finale è di buon livello tecnico, la storia funziona, la recitazione di qualche attore è un po’ condizionata dall’emozione della prima volta.
Ambretta Sampietro
(Foto La Stampa)
sia nella perdita di attenzione da parte dello spettatore che inevitabilmente avrebbe finito per concentrasi su una sola immagine, da evitare in un thriller.
Personaggio principale a cui ruota tutta la vicenda è Abel McAdam (Davide Varalli), professore di psicologia clinica che intreccia un relazione con una sua affascinante studentessa, Dalila Monti (Claudia Terragni). Alcuni eventi tragici che coinvolgeranno la stessa Dalila e Paolo Giordani (Matteo Bellosta) il fidanzato della sorella Margareth (Stefania Miani) lo spingeranno a cercare l’aiuto del “Conte” (Samuele Tadini) un ambiguo personaggio, colto e raffinato, essenza del male.
Girato quasi interamente a Stresa, oltre a Varalli Bellosta e Tadini altri stresiani sono impegnatio nel film: Roberto Donati, ex pastore di Magognino talento naturale e le comparse Alberto Blò e Carlotta Tacconi. Gran parte del fascino del film è dovuto allo scenario naturale di Stresa, bella sempre e comunque, anche nelle scene delle notti di pioggia con le luci delle isole offuscate e con quelle che illuminano il Grand Hotel des Iles Borromées riflesse nell’asfalto della statale. Grazie alla disponibilità della direzione, lo spettatore ha la possibilità di entrare nella mitica suite Hemingway dove soggiornò il famoso scrittore americano che ambientò proprio a Stresa e all’Isola Bella una parte di Addio alle armi. Affascinante è la piazzetta San Michele in una notte invernale deserta dove per le riprese è stato sfruttato il faro già esistente che illumina il ristorante.
Accurata è anche la scelta dei colori, con predominanza della contrapposizione bianco nero. Ricerca dei colori anche nelle scene della cena al ristorante del Des Iles Borromées dove i ragazzi hanno dovuto portarsi cibi e bottiglia di champagne da casa ma hanno potuto usufruire degli avventori presenti come comparse. Tra le location figurano anche la pasticceria Bolongaro, il piazzale antistante la Banca Intesa, Magognino, Belgirate e Malpensa. La musica interagisce con i personaggi, la colonna sonora è opera dei Kerygma, ad eccezione dell’aria di Nessun dorma dal Don Giovanni di Mozart che copre i dialoghi di una cena romantica e un paio di canzoni dei Pink Floyd e Eric Clapton. Il risultato finale è di buon livello tecnico, la storia funziona, la recitazione di qualche attore è un po’ condizionata dall’emozione della prima volta.
Ambretta Sampietro
(Foto La Stampa)
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