Ricevi le News come preferisci

Calendario Eventi su

Cerca nel blog

Contatti

Contatti
12 feb 2010

On Air: Le vostre lettere inviate a Stresa 2.0

Lettera alla Coop sulla macellazione rituale-religiosa ( di D.Omarini )

Spett. Coop,
sono spiacente, ma dopo essermi documentata sulle procedure halal di macellazione, esse risultano assolutamente inaccettabili per la mia cultura e sensibilità. Pertanto voglia procedere immediatamente a cancellarmi quale socia COOP, le annuncio fin d'ora che non acquisterò più niente nei vostri punti vendita e associati, e così faranno tutte le persone con cui ho
parlato della questione. L'associazione di cui faccio parte sta anche valutando la possibilità di procedere
con interventi di sensibilizzazione della popolazione. Mi permetta di farle osservare che con il lodevole intento di venire incontro alle istanze culturali di altre religioni e popoli, tra un po' rischiamo di trovarci a giustificare le
mutilazioni genitali femminili, lo sgozzamento degli agnelli, la macellazione rituale di masse di animali, la lapidazione pubblica delle donne fedifraghe, la decapitazione.

E poi allora perchè non vendete anche carne di cane e gatto, così apprezzate dagli orientali?
E per far felici i cinesi, magari qualche confezione di olio di balena non guasterebbe, unita a bottigliette di bile d'orso che fa tanto bene.
Io sono assolutamente favorevole alla società multietnica e all'integrazione razziale, ma non se questo vuol dire tollerare nel mio Paese usanze che aborro.
Fate le vostre scelte di mercato ma non pretendete che vengano condivise da chi vi ha sempre dato atto di una certa sensibilità ambientale.

Per questo dico fermamente : no, grazie, mai più COOP.

5 Commenti:

Mysonshine ha detto...

Io sono del parere che chi arriva in Italia dovrebbe integrarsi il più possibile con le usanze del nostro paese, nel rispetto di chi qui ci vive da sempre ed ha ereditato le proprie tradizioni da generazioni e generazioni prima di lui.
La macellazione degli animali di cui ci nutriamo è un punto dolente comunque anche per noi.
Se guardiamo le possibilità di stordimento dell'animale prima della macellazione, in Italia la normativa prevede quattro sistemi possibili per rendere incosciente l'animale:

1. Pistola elettrica;
2. Commozione cerebrale;
3. Elettronarcosi;
4. Esposizione al biossido di carbonio.

Il sistema più sicuro e più usato oggi è l’elettronarcosi: l’applicazione di corrente elettrica all'animale provoca la scomparsa totale della sensibilità, abolizione della coscienza, perdita dei riflessi, ma permanenza di respirazione e circolazione sanguigna. La perdita di sensibilità deve essere totale e durare fino alla morte dell’animale. Una volta stordito, l'animale viene appeso per le zampe posteriori e preparato per le fasi successive, a cominciare dalle operazioni di macellazione sulla “carcassa”.

Niente di ciò che leggo mi sembra poi tanto "umano".

Se poi andiamo a soffermarci sul pre-macellazione almeno nel rito religioso islamico possiamo leggere che:
1. Tutti gli animali e il bestiame devono essere in salute, senza segni di malattia, non devono essere feriti né sfigurati in alcun modo;
2. È espressamente proibito picchiare gli animali da macellare o impaurirli: gli animali in attesa della macellazione devono essere trattati accuratamente.
3. È proibito ferirli o comunque danneggiarli fisicamente in qualunque modo.

Invece noi aborriamo la macellazione per sgozzamento, ma permettiamo che le galline vivano in gabbie piccolissime, o una sopra l'altra, con la luce accesa 24 ore su 24 e si nutrano di ormoni che facciano aumentare il loro petto; che i vitelli ed i loro parenti più grandi vengano tentuti in spazi piccolissimi e senza magari vedere mai la luce del sole nella loro vita.
Pensate che questi animali (che poi noi mangiamo) possano essere in buona salute?
A quel punto forse la macellazione è l'ultimo dei loro problemi...

Silvia M ha detto...

Caro socio e/o gentile consumatore,
la preoccupazione per limitare al massimo le sofferenze degli animali in fase di macellazione è anche nostra.
Infatti la condizione imprescindibile che abbiamo posto per rispondere alle richieste di nostri clienti di fede musulmana è riuscire a conciliare le loro tradizioni con i nostri impegni di maggior rispetto degli animali; in caso contrario non avremmo proceduto con l’inserimento di questi prodotti nei nostri negozi.

L’Imam che presiede alla macellazione ha dichiarato conforme al rito islamico la procedura di stordimento preventivo che abbiamo posto come requisito Coop. Va detto che siamo i primi ad aver richiesto questa procedura anche per i grandi animali.
L’intera operazione viene comunque supervisionata anche dal servizio veterinario competente, al fine di verificare il rispetto delle normative europee relative alla protezione degli animali durante la macellazione.
Crediamo in questo modo di rispondere ad una esigenza sempre più diffusa nelle nostre realtà e, al contempo, di proseguire in un impegno di tutela del benessere animale che non ha paragoni in Italia e che si dispiega su vari fronti.

A solo titolo di esempio: abbiamo deciso di vendere uova di galline che non fossero allevate in gabbia, fin dagli anni 90 abbiamo inserito regole volontarie (e quindi per noi onerose) sugli spazi e le modalità di alimentazione, allevamento e trasporto dei vitelli, o ancora , primi e unici , abbiamo deciso di aderire con tutti i nostri prodotti della cosmesi alla campagna stop ai test su animali e ancora siamo stati i primi ad aver deciso la completa esclusione delle pellicce naturali e il passaggio a materiali sintetici.
Inoltre Coop da anni, col supporto del mondo delle Ricerca Pubblica e delle principali associazioni animaliste, sta inserendo regole sul benessere animale nei propri capitolati di produzione, tramite disciplinari, (primi in Italia) valutati e validati dal Centro Nazionale di Referenza per il Benessere degli Animali da reddito.

Per quanto riguarda i soci e i clienti che hanno deciso di non consumare carni trovano in Coop prodotti provenienti da filiere produttive controllate fin dal campo, il più grande assortimento di prodotti biologici della grande distribuzione italiana, prodotti che sono pensati per avere il minimo impatto ambientale, un impegno alla valorizzazione dei prodotti agricoli tradizionali e un impegno più complessivo per la salvaguardia della biodiversità.
E siamo sempre disponibili a considerare le richieste di estensione dell’assortimento di prodotti che soddisfino le esigenze di integrazione alimentare dei vegetariani, come già è successo per altre fasce di consumatori con bisogni specifici (come i celiaci).

Sono questi temi per noi molto importanti e sui quali continueremo a lavorare come abbiamo fin qui fatto.

Silvia Mastagni
Responsabile Ufficio Stampa COOP

D.Omarini ha detto...

Cara Mysonshine, vede, io ho una formazione scientifica e prima di fare delle affermazioni, un po' per credo personale, un po' per gli studi seguiti, sono abituata ad informarmi. Lei ha preso quattro righe su Wikipedia, le ha date per buone e le ha riportate pari pari. Altri associati di Cometa ed io da giorni siamo andati a cercare tutto il materiale pubblicato a livello scientifico sulla questione.

A parte uno studio tedesco, tutti quelli che si sono presi la briga di studiare la cosa sono concordi nel dire che nessun metodo procura più sofferenza agli animali dello sgozzamento, perchè tra l'altro dipende strettamente dall'abilità del boia. A volte sono ancora coscienti quando vengono appesi sui ganci. Ora io non sono una che difende a tutti i costi gli usi occidentali, ma rendere un animale incosciente prima di ucciderlo mi sembra il minimo.

Tutto il materiale se vuole è a sua disposizione (può contattarmi se crede attraverso questo sito). Lei dice di avere figli: secondo me la compassione è uno dei sentimenti primari da coltivare in loro.

P.S. Sulla questione galline, maiali, allevamento e brutture varie sono d'accordo con lei: costituiscono quello contro cui ci battiamo tutti i giorni, per ottenere condizioni migliori. Purtroppo per esempio le uova di galline allevate a terra costano un po' di più e quindi... non tutti pensano che ne valga la pena.
Dovremmo ricordarci più spesso che il mondo in cui viviamo è quello che lasceremo ai nostri figli.

U.Calligarich ha detto...

Non metto in campo la mia esperienza professionale di medico veterinario, tediandovi con sintomi che dimostrano lo stress, l’ansia, il grado di sofferenza che si può provocare a un animale con la macellazione rituale, sia che si tratti di halal che di kosher, perché ho la certezza che potete darvi una risposta da soli e che nessuno vorrebbe mai morire sgozzato, nemmeno un suicida.

La tradizione occidentale ci fa crescere spesso con lentezza: abbiamo commesso nei confronti degli animali errori anche atroci e tuttora ne stiamo commettendo.
Ciò non significa che non dobbiamo intervenire quando vediamo qualcosa che reputiamo assolutamente sbagliato e soprattutto inutile.

Per me, e penso che molti dei lettori condividano il mio pensiero, è più facile che si debba parlare di uomini “impuri” piuttosto che di animali “impuri”.
La nostra etica ci porta a combattere e la Storia insegna che spesso, se si è nel giusto, ne vale la pena.
Dott. Uberto Calligarich

Mysonshine ha detto...

Volentieri vorrei avere più informazioni.
Io sono andata a fare un piccolissima ricerca dopo aver letto le sue parole ed ho voluto smorzare un poco le accuse, proprio perchè noi per primi dovremmo rivalutare il modo in cui trattiamo gli animali, soprattutto perchè poi ce ne nutriamo.

Posta un commento

Il commento verrà pubblicato non appena sarà stato approvato dal moderatore. Grazie