È partita ieri Mal’Aria, la storica campagna sull’inquinamento atmosferico di Legambiente per dire no allo smog, per chiedere città più vivibili e per rivendicare il diritto di tutti a un ambiente sano. Una campagna lanciata a Torino con un’iniziativa provocatoria: le Vetrine antismog. Centinaia di manichini nelle vetrine dei negozi di tutta la città hanno indossato mascherine antismog. Un’aria, quella denunciata da Vetrine antismog, altamente nociva non solo a Torino ma in tutto il Piemonte. Con la sola eccezione, tra i
capoluoghi di provincia, di Verbania.
Il capoluogo del Vco si piazza infatti al 69° posto nella classifica nazionale dell’inquinamento da Pm 10. Un dossier guidato da Napoli, con ben 156 superamenti del limite di polveri sottili in un anno, davanti a Torino (151). A Verbania la soglia di 50 microgrammi per metro cubo nel 2010 è stata oltrepassata solo 20 volte, un dato ben al di sotto del valore massimo consentito (35 l’anno). Novara è messa peggio, con 77 superamenti del limite in un anno (che significano 25° posto). Alessandria ha superato il valore limite 105 volte (8°), seguita da Asti (82 sforamenti). Nei limiti di legge solo Verbania, unioca città virtuosa anche per l’ozono, che nei mesi estivi in Piemonte ha fatto registrare livelli record.
(La Prealpina)