L’architetto Mario Ermini ha ripreso mercoledì il suo posto di responsabile dell’ufficio tecnico comunale. Sospeso poco meno di un anno fa dall’amministrazione pubblica, con preavviso di licenziamento, perchè indagato dalla Procura di Verbania con le accuse di peculato e abuso d’ufficio, il dirigente venne prosciolto in istruttoria dal gup del tribunale il 18 dicembre 2008. Nel corso dell’inchiesta, l’architetto inoltrò ricorso al preavviso di licenziamento al giudice Serena Riccobono che in prima istanza dispose la reintegrazione. Tre mesi più tardi lo stesso giudice rigettò i termini del ricorso e il funzionario fu costretto a lasciare nuovamente il proprio impiego. La vicenda giudiziaria prese il via da una denuncia anonima che indusse la Procura di Verbania a iscrivere Ermini sul registro degli indagati. Le ipotesi accusatorie sostenevano l’uso per scopi personali del telefonino di servizio, con un esborso di 75 euro da marzo 2005 a marzo 2007, e l’utilizzo indebito del computer dell’ufficio per collegamenti a Superenalotto, concerti musicali, spettacoli.
Il Comune di Stresa non si costituì mai parte civile. Difeso dagli avvocati Monica Rossi e Diego Noretta, Ermini venne prosciolto in udienza preliminare dal giudice Rosa Maria Fornelli. Confortato dalla sentenza favorevole, il dipendente reiterò ricorso e il presidente del Tribunale, giudice Massimo Terzi, ha depositato il 4 setttembre la sentenza di reintegro al posto di lavoro.
Nonostante la positiva conclusione della vicenda nessun commento viene dall’architetto Ermini. Negli anni scorsi, il dirigente l’ufficio tecnico venne a trovarsi al centro di un paio di inchieste con le accuse di abuso d’ufficio per presunte irregolarità edilizie. Anche quelle due inchieste - approdate a processo - si chiusero con sentenze assolutorie.
(Art. di A.R. su La Stampa)