7 mar 2009
On Air: Le vostre Lettere inviate a Stresa 2.0
Stresa: Passato, presente, futuro.
Ognuno dice la sua nel piangersi addosso, quotidiana attività tra le più diffuse anche lungo il tratto della riva di questo lago, dove Stresa vi si specchia e scopre le sue rughe.
Il turismo cambia nel tempo, muta la sua domanda, l’offerta dovrebbe cogliere la richiesta di mutamento, ma non sembra che nasca qualche cosa di nuovo in idee e men che meno in realizzazioni. In questo chi governa non è più capace di chi si oppone che qualche volta, come l’ultima, sulle discoteche, cinema e non so più su cosa, stupisce.
La città , chiamiamola così , invece decade. E’ il caso di dirlo? No, lo si vede. Nel privato le vecchie ville crollano e nel pubblico? Le strade e le piazze vanno a pezzi. insieme ai marciapiedi.
Le innovazioni faticano visibilmente, anzi terribilmente. Il porto rimane sommerso per la maledizione degli dei, le infrastrutture di parcheggio non sorgono. Chissà???. Forse crollerà prima la Gabbiola; speriamo. L’accesso all’autostrada è a senso unico alternato……………Si potrebbe continuare .
E’ vero: sembra che gli alberghi, quelli grandi, vivano di vita propria ,isolata, protetta, rifugi del turismo della terza età ed anche della quarta, forse per questo il giovane uomo di governo che abbiamo vorrebbe farli ancora più grandi: da record insomma.
Una foto degli anni di inizio del secolo trascorso al lido di Carciano. C’era tutto. Andatevela a vedere. Ora non c’è quasi nulla: di bello, da vedere. Gli toglieranno anche il monumento. E’ l’ultima notizia.
Gli anni 60, 70 e un pezzo degli 80:Lungo lago, centro, c’erano almeno 8 esercizi pubblici e molte volte neppure un posto per sedersi. Chiude il Montmatre incomincia la fine e dove c’era una sala bar, poi mettono gli uffici, poi ancora qualche altra cosa ed ora una gelateria/pizzeria.
La stagione era sempre “corta”, ma anche la domanda lo era. Ora potrebbe essere diverso, ma non lo sarà. Alle riunioni convocate per l’esame , gli albergatori neppure ci vanno. Poi Stresa ha una carta da giocare, ma neppure sa che esiste. L’Isola Madre, oasi d' inverno, non è più una frazione di Stresa. Affondata. Leggete lo Statuto Comunale se non ci credete.
Villa la Palazzola: quando era privata era un gioiellino, arriva il pubblico ed inizia la rovina, anzi il disastro.
Poi però arrivano i soldi, arriva anche la Fondazione, arriva il Presidente della Fondazione , arrivano i quadri del Presidente della Fondazione. No..Questi non arriveranno più perché nel frattempo hanno trovato posto altrove. Meno male, speriamo che abbiano un’idea migliore su cosa metterci dentro. Tempo per pensarci ne avranno ancora molto. Porto docet. (Piervalle)
Grazie
Ognuno dice la sua nel piangersi addosso, quotidiana attività tra le più diffuse anche lungo il tratto della riva di questo lago, dove Stresa vi si specchia e scopre le sue rughe.
Il turismo cambia nel tempo, muta la sua domanda, l’offerta dovrebbe cogliere la richiesta di mutamento, ma non sembra che nasca qualche cosa di nuovo in idee e men che meno in realizzazioni. In questo chi governa non è più capace di chi si oppone che qualche volta, come l’ultima, sulle discoteche, cinema e non so più su cosa, stupisce.
La città , chiamiamola così , invece decade. E’ il caso di dirlo? No, lo si vede. Nel privato le vecchie ville crollano e nel pubblico? Le strade e le piazze vanno a pezzi. insieme ai marciapiedi.
Le innovazioni faticano visibilmente, anzi terribilmente. Il porto rimane sommerso per la maledizione degli dei, le infrastrutture di parcheggio non sorgono. Chissà???. Forse crollerà prima la Gabbiola; speriamo. L’accesso all’autostrada è a senso unico alternato……………Si potrebbe continuare .
E’ vero: sembra che gli alberghi, quelli grandi, vivano di vita propria ,isolata, protetta, rifugi del turismo della terza età ed anche della quarta, forse per questo il giovane uomo di governo che abbiamo vorrebbe farli ancora più grandi: da record insomma.
Una foto degli anni di inizio del secolo trascorso al lido di Carciano. C’era tutto. Andatevela a vedere. Ora non c’è quasi nulla: di bello, da vedere. Gli toglieranno anche il monumento. E’ l’ultima notizia.
Gli anni 60, 70 e un pezzo degli 80:Lungo lago, centro, c’erano almeno 8 esercizi pubblici e molte volte neppure un posto per sedersi. Chiude il Montmatre incomincia la fine e dove c’era una sala bar, poi mettono gli uffici, poi ancora qualche altra cosa ed ora una gelateria/pizzeria.
La stagione era sempre “corta”, ma anche la domanda lo era. Ora potrebbe essere diverso, ma non lo sarà. Alle riunioni convocate per l’esame , gli albergatori neppure ci vanno. Poi Stresa ha una carta da giocare, ma neppure sa che esiste. L’Isola Madre, oasi d' inverno, non è più una frazione di Stresa. Affondata. Leggete lo Statuto Comunale se non ci credete.
Villa la Palazzola: quando era privata era un gioiellino, arriva il pubblico ed inizia la rovina, anzi il disastro.
Poi però arrivano i soldi, arriva anche la Fondazione, arriva il Presidente della Fondazione , arrivano i quadri del Presidente della Fondazione. No..Questi non arriveranno più perché nel frattempo hanno trovato posto altrove. Meno male, speriamo che abbiano un’idea migliore su cosa metterci dentro. Tempo per pensarci ne avranno ancora molto. Porto docet. (Piervalle)
Grazie
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1 Commenti:
Mai visto una esposizione cosi' lucida dei mali di Stresa. Questo signor Piervalle che non conosco sarebbe il Sindaco ideale per Stresa.
Ma sara' poi uno Stresiano questo misterioso signor Piervalle?? O un osservatore esterno??. Comunque sia, fa piacere che ci sia ancora in giro tanta intelligenza che si interessa e denuncia i mali della nostra citta'.
Saluti
G.B.Vecchi
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