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12 ott 2010

On Air: I vostri articoli inviati a Stresa 2.0

Applicazione della teoria Galli -  di Piero Vallenzasca Consigliere Comunale di opposizione gruppo lista Insieme!

Ieri abbiamo fatto considerazioni sul metodo, oggi vale forse dire qualche cosa nel merito dell’ultimo Consiglio comunale, anche se le conclusioni non sono molto più soddisfacenti, anzi. Vigente ormai la teoria Galli, così d’ora innanzi la chiameremo, le proposte si bocciano tutte e queste erano,
nell’ordine:

Pista ciclopedonale Stresa – Baveno, sulla quale la maggioranza non ha detto una parola di merito. Ha detto soltanto un no a priori e alla minoranza è mancato persino l’interlocutore. Lasciamo giudicare ai lettori la scelleratezza della proposta della minoranza e l’acutezza della maggioranza che pensa di rinviare all’infinito scelte importanti per infrastrutturare adeguatamente il territorio urbano e non solo, in relazione alla sua funzione turistica.

Approdi turistici: Nonostante il veto posto dalla teoria Galli, il Vice ha riconosciuto l’esistenza del problema, anche se non vogliono risolverlo utilizzando le economie della gara del porto. Comunque sempre il Vice è riuscito a farci sapere, nonostante lo sbracciarsi del Presidente per indurlo al silenzio, che vi sono delle manifestazioni d’interesse da parte di privati, invitandoci a confrontarci con Lui in altra sede. La minoranza ha quindi, di buon grado, accettato di sospendere l’esame e di incontrarlo. In coda a questa nota vien però da scuotere la testa quando si pensa che si è dovuto ascoltare il Sindaco esprime giudizi in funzione del luogo di abitazione del Consigliere che svolgeva la relazione. Ma?

Museo della pesca: Qui, applicando integralmente la teoria Galli, hanno detto, anche se in forma più educata, un bel no perché avrebbero un progetto faraonico, senza un soldo in tasca naturalmente, per spendere 3 milioni di euro. Siccome, appunto, non ci sono questi soldi, non faranno nulla e la proposta della minoranza è respinta, crediamo di capire perché non costa 3 milioni, ma forse solo 200.000 euro. Peccato. Povero Ugo Ara, musicista che dopo essere divenuto celebre a New York, passò gli ultimi anni della sua vita sull’Isola in quella casa che poi donò e che ora grazie alla teoria Galli andrà in malora.

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