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18 feb 2014

Stresa: Tutta la proprietà di Villa Palazzola al Comune. Sentenza sulla casa del giardiniere e le serre

La Villa Palazzola è integralmente di proprietà del Comune di Stresa: così ha deciso, in primo grado, il Tribunale di Verbania. Accogliendo le tesi della municipalità stresiana, i giudici hanno dichiarato nullo l’atto con il quale, nel 1985, l’allora proprietario della villa, Adolfo Pini, cedette alla Società Alberghi Baveno il diritto di superficie sulla parte dell’immobile dove insistono le serre e la casa del giardiniere.

Il tribunale ha accolto le tesi dei legali del comune di Stresa Matteo Sanvito e Teodosio Pafundi, che

avevano evidenziato come la cessione del diritto di superficie fosse stata vincolata a varie condizioni, tutte rimosse con atto successivo ad eccezione di quella che prevedeva l’obbligo per la società Alberghi Baveno spa di chiedere ed ottenere la concessione edilizia per la realizzazione di una struttura ricettiva di 4500 metri cubi oltre l’esistente.

La condizione né si è avverata, né potrà avverarsi in futuro in quanto il Piano regolatore vigente prevede comunque un’edificazione massima di 4500 metri cubi, inclusi però quelli esistenti.
La Società Alberghi Baveno, proprietaria di Grand Hotel Dino e Simplon a Baveno e Bristol a Stresa, ha già annunciato ricorso in appello contro la sentenza.

«Siamo soddisfatti dell’esito del giudizio – commenta il sindaco di Stresa Canio Di Milia – che restituisce ai cittadini di Stresa la proprietà della Villa Palazzola nella sua interezza come era volontà di Adolfo Pini».
Il futuro di Villa Palazzola è però ancora da delineare: la parte principale dell’ immobile era stata conferita nel 2004 in una fondazione costituita tra Regione Piemonte e Comune di Stresa, per la trasformazione in un centro per mostre. Dei cinque milioni di euro previsti dall’accordo di programma tra Regione e Comune , però, solo qualche centinaia di migliaia di euro è stata regolarmente erogata dalla Regione Piemonte.

«Abbiamo già svolto tutti gli atti preparatori per citare in giudizio la Regione per ottenere il rispetto dell’accordo di programma – sottolinea Di Milia – ora che il comune può contare sull’intera proprietà si può pensare ad un recupero di più ampio respiro». Con la riunificazione della proprietà il valore complessivo del compendio assume proporzioni diverse, tanto che è possibile ipotizzare un incremento pari a due milioni di euro.

Ad Adolfo Pini, il benefattore che lasciò in eredità la villa al comune di Stresa, è dedicato tra l’altro il tratto di passeggiata sul lungolago prospiciente l’immobile, che si affaccia sull’Isola Bella in uno dei tratti più belli del Golfo Borromeo.
(Di Luca Gemelli su La Stampa)

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