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14 feb 2014

Mottarone: Altro ricorso. Impianti ancora a rischio. Opposizione all’atto del Comune che si era ripreso le aree contese

Potrebbe non essere sufficiente l’eccezionale manto nevoso, con picchi fino a tre metri di altezza, per garantire l’apertura degli impianti di risalita del Mottarone fino al termine della stagione. La famiglia Borromeo, proprietaria di parte dei terreni su cui insistono le piste, ha infatti deciso di reagire al provvedimento con cui il Comune di Stresa l’11 dicembre aveva preso possesso, sulla scorta di una legge regionale, delle aree sciabili che

sono dei Borromeo.

Con l’assistenza dell’avvocato Mirella Cristina, già il 19 dicembre era stato presentato un ricorso urgente al tribunale di Verbania, chiedendo l’adozione di un provvedimento cautelare per ottenere il reintegro dei terreni nel possesso della famiglia Borromeo. Secondo il ricorso, l’atto di presa di possesso da parte del Comune delle aree - poi concesse alla società di gestione degli impianti S4 - era stato fatto in totale carenza di potere e come tale sarebbe censurabile anche da parte del tribunale civile e non solo dal Tar, a cui la proprietà si è anche rivolta. 

«L’amministrazione comunale, applicando una legge regionale - ribatte il sindaco Canio Di Milia - ha imposto le servitù sulle aree sciabili per tutelare la continuità della stazione sciistica, che diversamente sarebbe andata incontro a una chiusura certa con danni inestimabili per tutto l’indotto. La proprietà lamenta un danno, ma in realtà il Comune, nell’atto di immissione in possesso, ha anche stabilito a loro favore un’indennità provvisoria pari all’affitto, che avrebbero ricevuto dalla società di gestione». 

L’udienza in tribunale a Verbania sarà venerdì 21: in caso di accoglimento delle tesi della proprietà potrebbe scattare lo stop immediato agli impianti. La vicenda delle piste da sci del Mottarone si trascina dal 2009, quando la società di gestione, la S4, chiedendo l’applicazione della legge regionale che impone le servitù a favore degli impianti da sci, sospese il pagamento dell’affitto di circa 10 mila euro annui. Seguì lo sfratto da parte dei Borromeo, eseguito materialmente il 3 dicembre, quando furono apposti i sigilli agli impianti. 

Otto giorni dopo, il Comune di Stresa, applicando la legge regionale, prese di nuovo possesso delle aree permettendo la riapertura delle piste.
(Di Luca Gemelli su La Stampa)

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