Dopo un fermo di quasi otto anni, ripartono i lavori di costruzione del nuovo porto turistico di Stresa, a pochi passi dal centro della cittadina borromea. Il comune di Stresa, dopo aver preso atto che la vincitrice dell’appalto, la società Guerrini Spa di Torino, non poteva più procedere ai lavori avendo avviato una procedura concorsuale, ha rescisso il contratto e interpellato le altre ditte partecipanti alla gara. La nuova aggiudicataria è così risultata la società Paolo Beltrami Spa di Cremona. «Il contratto è stato sottoscritto ieri – conferma il

L’importo dei lavori, finanziati dalla Regione Piemonte e in parte dal comune, è di poco superiore ai 4 milioni di euro e i tempi di completamento previsti sono di 720 giorni.

«Era uno dei punti del nostro programma amministrativo quello di far ripartire questi lavori fermi ormai dal 2005 – aggiunge il primo cittadino – non è stato facile perché per i vincoli del patto di stabilità i pagamenti dovranno essere dilazionati fino al 2018, ma grazie al fatto di essere un comune virtuoso e all’ottimo rating finanziario del nostro ente, la società esecutrice dei lavori ha accettato questa soluzione».

I lavori del porto furono avviati una prima volta nel 2002, per una curiosa coincidenza il primo contratto fu stipulato esattamente 12 anni fa il 27 dicembre 2001, e sospesi nel 2005 dopo che un imprevisto geologico aveva reso inutilizzabile il progetto nella sua prima versione.

Il nuovo progetto aveva provocato la lievitazione del costo dell’opera dai 3,2 milioni di euro originari ai 6 milioni complessivi attuali. Il sogno di un approdo a pochi passi dal centro così da poter intercettare il traffico della nautica da diporto sembra ora più vicino.

Sull’incremento complessivo dei costi dei lavori del porto nelle scorse settimane il consigliere di minoranza Piero Vallenzasca aveva trasmesso un dettagliato esposto alla Corte dei Conti, chiedendo di verificare la correttezza delle procedure e delle scelte adottate dalle tre amministrazioni comunali, che nei dodici anni trascorsi si sono succedute.

(Di Luca Gemelli su La Stampa)