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25 feb 2013

Stresa: A rischio il futuro del “Maggia”. Il più antico istituto alberghiero d’Italia potrebbe rifiutare nuove iscrizioni

L’Istituto alberghiero Maggia di Stresa, i cui studenti sono così apprezzati in tutta Italia, non è profeta in patria. La più antica scuola alberghiera del Paese, è sorta nel 1938 ed è stata presa come modello da quelle venute dopo, non ha garanzie sul proprio futuro. Un futuro che non è lontano nel tempo, ma riguarda il prossimo anno scolastico. La celebre scuola, che conta 800 studenti, potrebbe non accettare tutte le iscrizioni per le prime a causa della mancanza di

spazi e di strutture adeguate. Una situazione che oltre a essere insostenibile è anche paradossale e ha indotto la dirigente scolastica Manuela Miglio a convocare per questa sera alle 21 il Consiglio d’istituto in seduta straordinaria alla presenza di rappresentanti delle istituzioni (Provincia e Comune), albergatori, famiglie e studenti.

«Se sono arrivata a prendere questa decisione è perché la situazione è insostenibile - dice Miglio -: le aule sono distribuite in quattro plessi scolastici distanti fra loro con i laboratori che si tutti trovano nella sede centrale di viale Mainardi». Fino a oggi si è fatta di necessità virtù con gli studenti distribuiti nei diversi edifici, il problema sorgerà col nuovo anno scolastico.

La riforma dei cicli prevede che anche gli studenti del triennio facciano non meno di quattro ore settimanali di laboratorio, ma le aule si trovano al Rosmini, a due chilometri dalla sede in cui ci sono i le strutture tecniche. «Si può capire come tutto questo comporti disagi per gli studenti costretti a spostarsi a piedi su un tragitto di due chilometri anche col brutto tempo - prosegue la preside -. E tra l’altro questo sottrae tempo alle ore dedicate alle lezioni».

La scuola di Stresa gode di un prestigio internazionale, «sforna» diplomati che trovano lavoro nei più prestigiosi alberghi e ristoranti ed è dunque uno dei pochi istituti in cui numero di studenti è in costante crescita. «I laboratori di sala e cucina non saranno più sufficienti a ospitare tutte le classi per le esercitazioni previste dai programmi - conclude Manuela Miglio - pertanto, stante questa situazione, la scuola sarà costretta a rifiutare parecchi dei nuovi iscritti, a ridurre le classi, a diminuire i posti di lavoro per i docenti e il personale amministrativo».

Le aule sono distribuite tra la sede principale di via Mainardi (dove si trovano anche i laboratori), le scuole elementari, il collegio Rosmini e una villa non lontano dalla stazione ferroviaria.

Da sette anni si parla di realizzare la nuova sede unica, e adesso almeno si è trovato l’accordo sul posto: dovrebbe sorgere al posto del campo sportivo «Luigi Forlano». Mai i tempi saranno lunghi: il comune attende il via libera per la variante sul Piano regolatore e la Provincia deve ancora fare il progetto definitivo.
(Di V. AMATO, L. GEMELLI su La Stampa)

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