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17 nov 2012

Stresa: Il vento di Rosmini ora soffia più forte. A cinque anni dalla beatificazione riscoperto dai fedeli e dal mondo della cultura


C’erano oltre diecimila persone, cinque anni fa, il 18 novembre 2007, al Palasport di Novara, a seguire la cerimonia di beatificazione di Antonio Rosmini. Da allora, nella Chiesa e nel mondo laico, si è registrata una crescente attenzione per la figura e il pensiero del sacerdote e filosofo roveretano, che ha fondato il Sacro Monte Calvario di Domodossola ed è vissuto a Stresa, dove è morto nel 1855. «Dopo la beatificazione rivela padre Umberto Muratore, direttore del

Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa - la Chiesa ufficiale ha accolto liberamente il pensiero rosminiano: rotti gli argini entro cui fluiva, ora esprime tutta la sua potenzialità. Nei suoi scritti, si trova quell’acqua fresca, invocata da più parti, che fornisce non solo risposte, ma anche armi adeguate per contrastare le problematiche che la Chiesa oggi è chiamata ad affrontare, come il relativismo e il nichilismo». 

Un’attualità colta anche dalla cultura laica, che pure ha sempre guardato con grande interesse a Rosmini filosofo, testimoniata dall’uscita nella collana «Classici del pensiero occidentale» della casa editrice Bompani dell’opera rosminiana «Teosofia»: «E’ come se a Rosmini fosse stata data la carta d’identità, una riconoscibilità, nell’ambito degli studi filosofici, inoppugnabile» precisa padre Muratore. I frutti di una tale rinascita si colgono anche sul Lago Maggiore.

Muratore: «Nel Centro Internazionale di Stresa, in questi ultimi 5 anni, abbiamo toccato con mano l’apertura sia del mondo accademico che di quello ecclesiastico a Rosmini: arrivano studiosi di varie università, molti di lingua inglese, ma anche da nazioni in cui si registra un grande fermento culturale, come l’Estonia. Di recente sono stati da noi due studiosi estoni che hanno intitolato a Rosmini un centro studi, nel loro Paese». 

Ora il progetto di cui si era a lungo parlato di un percorso turistico-religioso tra il Lago Maggiore e l’Ossola, sulle tracce di Rosmini, potrebbe intercettare una reale domanda, secondo padre Muratore: «Sono in tanti coloro che si recano a pregare sulla tomba di Rosmini, nella chiesa del Collegio sopra Stresa, o che vanno a visitare il Sacro Monte Calvario. 

Si tratta di pellegrini, di devoti, che sanno di rivolgersi ad un beato». Tra loro qualcuno presenta un’intenzione speciale, chiede una grazia, talvolta ricevuta e comunicata ai padri Rosminiani: «Qualche caso lo abbiamo già segnalato alla Congregazione delle cause dei santi, a Roma, ma attendiamo il miracolo irrefutabile che porterà Rosmini alla canonizzazione» precisa il direttore del Centro Internazionale di Stresa.

(Di Chiara Fabrizi su La Stampa)

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