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29 ago 2012

Con Villa Taranto chiusa arrivano le disdette agli hotel


«Bisogna fare presto, altrimenti il danno per il turismo rischia di essere rilevante»: a lanciare l’allarme per le conseguenze di una chiusura prolungata di Villa Taranto è Antonio Zacchera, titolare di quattro strutture alberghiere tra Stresa e Baveno. «La notizia del disastro si è propagata con grandissima velocità. Noi abbiamo già registrato la cancellazione di due gruppi, uno tedesco e uno italiano, il cui programma era incentrato su Villa Taranto» aggiunge Antonio Zacchera.

Esiste un vero e proprio segmento dei flussi turistici legato alla

presenza dei giardini nell’area del Lago Maggiore: gli itinerari includono le Isole Borromee, Villa Taranto e spesso anche Villa San Remigio, considerata un vero e proprio gioiello per intenditori.

«Bisogna agire subito, questa è una sfida che i nostri politici devono raccogliere al più presto - spiega Zacchera - non possiamo permetterci di perdere un’attrazione come Villa Taranto, conosciuta in tutto il mondo. Si potrebbe creare una Onlus per destinare il 5 per mille alla ricostruzione».

Preoccupata per le possibili conseguenze sul mercato turistico anche Kate Williamson, presidente dell’associazione guide provinciale: «Quanto successo a Villa Taranto è molto triste. La distruzione che ha cancellato i giardini è come una pugnalata al cuore. Si può pensare a una raccolta fondi, anche a una sottoscrizione internazionale: dobbiamo cercare di trasformare quanto accaduto in una occasione di rilancio». La preoccupazione è per il futuro: «I programmi turistici vengono redatti con largo anticipo, dobbiamo, per quanto possibile dare certezze».

«Mobilitazione generale e un rapido intervento anche dello Stato» è quanto chiede il presidente del Distretto turistico dei laghi Antonio Longo Dorni: «Villa Taranto è un patrimonio di inestimabile valore che richiama ogni anno 130 mila visitatori».
(Di Luca Gemelli su La Stampa)

1 Commenti:

Anonimo ha detto...

Sistemare il danno velocemente per la bellezza del luogo si ma non perchè lo dice un albergatore preoccupato per le sue disdette cosa dobbiamo dire noi commercianti che ci vediamo portare via i turisti dagl'alberghi che concordano gite per fare shopping a milano o agl'outlet

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