Ricevi le News come preferisci

Calendario Eventi su

Cerca nel blog

Contatti

Contatti
29 set 2011

Lago Maggiore: Raggiunta la soglia di magra. Affiorano rocce sotto costa e fra le isole Bella e dei Pescatori. Stop ai mezzi pesanti sui traghetti

Ieri mattina si è raggiunta la prima soglia di magra del lago Maggiore. Così oltre a quelle riguardanti gli aliscafi, i quali non possono più raggiungere l’isola Madre (servizio effettuato però dai battelli), sono scattate le limitazioni per i traghetti di linea fra Laveno e Intra. Un comunicato diffuso dalla direzione della Navigazione Lago Maggiore «porta a conoscenza della clientela che, a causa del basso livello delle acque e sino a nuova disposizione, il peso massimo complessivo a

pieno carico degli automezzi ammessi a bordo delle motonavi traghetto viene ridotto a 380 quintali».

 Ieri si è toccata quota dodici centimetri sullo zero idrometrico della stazione di Laveno Mombello. Il trend registra un deflusso delle acque di circa due milioni e duecentomila metri cubi in ventiquattr’ore. Se il livello del lago dovesse scendere di altri dieci centimetri, scatterà la seconda soglia di magra, che porta a un carico massimo di duecento quintali per i mezzi pesanti ammessi a bordo delle motonavi traghetto. Più raramente, invece, si è andati oltre. 

La terza soglia, infatti, vieterebbe il transito dei mezzi pesanti sulle motonavi traghetto a causa della forte inclinazione del pontile d’imbarco. Nel frattempo, ieri si sono registrati i primi inconvenienti, coi veicoli che superavano i 380 quintali costretti a compiere il lungo giro del lago attraverso il ponte sul Ticino di Sesto Calende. Le motonavi traghetto, però, continueranno a trasportare automobili e passeggeri anche in caso di raggiungimento della terza soglia, livello raggiunto alcuni anni fa. 

Caso a dir poco raro, dato che dal 1942 (da quando cioè esiste lo sbarramento della Miorina) il livello del lago Maggiore non scende sotto certe quote. Ad ogni modo, la magra del Verbano induce alla cauta navigazione a causa dell’affiorare di rocce sotto costa e fra le isole Bella e dei Pescatori. C’è da sottolineare, però, come sia sempre meglio raggiungere tale situazione in autunno (e in primavera), quando tradizionalmente si registrano piogge consistenti che, non frenate da nevi a bassa quota, apportano al lago Maggiore milioni di metri cubi d’acqua, con conseguenti rischi per possibili esondazioni. 

Del resto, sfogliando le statistiche in possesso della Protezione Civile di Laveno Mombello, si nota come quest’ultime si verificano proprio fra settembre e novembre. Insomma, registrare i livelli minimi del lago Maggiore nella stagione in corso non è un fatto così negativo. Nei mesi invernali, infatti, la neve a bassa quota congela in altura milioni di metri cubi d’acqua, evitando così possibili pericoli causati dalle esondazioni. (di Claudio Perozzo su Il Giorno)

0 Commenti:

Posta un commento

Il commento verrà pubblicato non appena sarà stato approvato dal moderatore. Grazie