11 mar 2011
Stresa: I chioschi delle Isole Borromee forse salvati dalla Regione
Novità importanti potrebbero giungere a breve da Torino, riguardo la questione dei chioschi delle isole borromee. Infatti sta per essere esaminato dal consiglio regionale il decreto legislativo 59/2010, ovvero i principi della direttiva europea “Bolkestein” in materia di liberalizzazione per commercianti, artigiani e professionisti. Dall’esame del consiglio, molto probabilmente emergerà la necessità di equiparare le aree mercatali con quelle non mercatali in
applicazione del principio dell’articolo 5 della medesima legge, in cui le aree suddette non insistono su aree naturali, quindi escluse dalla direttiva “Bolkestein” (Il Sole 24 Ore nord ovest del 16 febbraio 2011). Se questo passaggio venisse accolto in consiglio regionale di conseguenza la sorte dei chioschi-bar dell’Isola Bella, vedrebbero ribaltata la decisione del Comune di Stresa che lo scorso dicembre aveva comunicato con una lettera ai proprietari dei due chioschi la fine del rapporto concessorio.
applicazione del principio dell’articolo 5 della medesima legge, in cui le aree suddette non insistono su aree naturali, quindi escluse dalla direttiva “Bolkestein” (Il Sole 24 Ore nord ovest del 16 febbraio 2011). Se questo passaggio venisse accolto in consiglio regionale di conseguenza la sorte dei chioschi-bar dell’Isola Bella, vedrebbero ribaltata la decisione del Comune di Stresa che lo scorso dicembre aveva comunicato con una lettera ai proprietari dei due chioschi la fine del rapporto concessorio.
In poche parole la chiusura dell’attività dopo decenni di lavoro. Nel frattempo i due chioschi-bar apriranno ugualmente l’attività per la nuova stagione, dal momento che vige la sospensiva del tribunale in attesa dell’udienza prevista per il 31 marzo. Situazione favorevole potrebbe diventare anche quella degli altri proprietari di chioschi e ambulanti, dove si parla di un rinnovo per 40 anni del posteggio, il che annullerebbe i fondati timori delle scorse settimane dei commercianti di rischiare il precariato. Il Piemonte a questo punto potrebbe essere la prima Regione a legiferare dopo che la direttiva europea sia stata accolta dall’Italia nella primavera scorsa.
(di r.cu. su EcoRisveglio Verbano)
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