Il Comune di Stresa si è aggiudicato il primo round nella vertenza, che oppone l’amministrazione ai due colossi delle macchinette per videolotterie Lottomatica e Bplus, che vantano un parco installato in Italia di oltre 135 mila unità. Le due società avevano chiesto al presidente del Tar, il tribunale amministrativo regionale, di sospendere l’efficacia dell’ordinanza del sindaco Canio Di Milia che dall’11 novembre vieta l’utilizzo delle videolotterie in
bar e circoli fino alle 15 e dopo le 22, oltre ad introdurre limitazioni di età per il loro utilizzo.

La richiesta di un intervento urgente non è stata accolta dal presidente della seconda sezione del Tar Vincenzo Salamone. Secondo il giudice, «allo stato non si apprezzano profili di grave danno dalla esecuzione dell’atto impugnato, rapportati alla finalità di tutelare fasce “deboli” della collettività».

La richiesta di sospensiva dell’ordinanza, contro la quale hanno ricorso anche 10 dei titolari degli esercizi che ospitano gli apparecchi per il gioco, tornerà davanti al Tar il 23 febbraio, quando a pronunciarsi sarà il collegio della sezione del tribunale al completo.

«Siamo soddisfatti che in questa prima fase il presidente del Tar abbia ritenuto di non fermare l’efficacia dell’ordinanza – sottolinea Di Milia – come sottolineato nel decreto l’obiettivo è la tutela delle fasce deboli della popolazione».

Gli appassionati del gioco alle videolotterie potranno però tornare a giocare anche di mattina dal 9 febbraio: il sindaco ha infatti modificato, l’ordinanza ponendo un termine temporale al provvedimento, che scadrà quindi al termine dei sessanta giorni di validità. Spiega Di Milia: «Abbiamo già allo studio un regolamento. Non vogliamo danneggiare gli esercenti ma tutelare i cittadini, in particolare quelli più deboli».

(Di L. Gemelli su La Stampa)