4 giu 2010
Stresa: Il Comune con il nuovo porto turistico sfora il patto di stabilità
Si chiude con un pareggio a quota 11,5 milioni di euro e un avanzo di amministrazione di 794 mila euro il bilancio consuntivo 2009 del Comune di Stresa, approvato a maggioranza dal Consiglio. «Dei 794 mila euro di avanzo solo 372 mila sono in realtà somme non spese – ha sottolineato il sindaco Canio Di Milia, la rimanente quota è derivante da accantonamenti prudenziali relativi ad introiti per i quali sono pendenti ancora cause giudiziarie come nel caso dei chioschi delle isole».
Ma nonostante un bilancio sostanzialmente sano, come riconosciuto anche dal consigliere di opposizione Piero Vallenzasca, che anzi ha
osservato come «si investa molto poco rispetto alla capacità», il Comune nel 2010 o nel 2011 rischia di finire nella lista dei “cattivi” degli enti locali, che non rispettano il patto di stabilità interno, imposto dal governo per contenere la spesa pubblica.
A far scattare il cartellino giallo nel 2010 o nel 2011 non sarà però la crescita della spesa corrente, stigmatizzata in consiglio dal capogruppo di opposizione della lista «Insieme» Giambattista Vecchi, che ha evidenziato una crescita della spesa corrente di oltre 1 milione di euro negli ultimi quattro anni.
L’ammonizione per Stresa rischia di essere provocata dai lavori di costruzione del nuovo porto turistico. Sottolinea Di Milia: «le somme relative ai lavori del porto (2,8 milioni di euro ndr) sono state incassate come finanziamento regionale dal Comune già negli anni scorsi. Per il particolare meccanismo del patto di stabilità legato ai flussi di cassa, quando dovremo liquidare all’impresa esecutrice i lavori del porto sarà inevitabile violare il patto di stabilità, avendo l’uscita di cassa ma non l’entrata dei fondi, già avvenuta negli esercizi precedenti. Abbiamo scritto al ministero, ma la risposta è stata inequivocabile: capiamo il problema ma il meccanismo è questo».
(Luca Gemelli su La Stampa)
Ma nonostante un bilancio sostanzialmente sano, come riconosciuto anche dal consigliere di opposizione Piero Vallenzasca, che anzi ha
osservato come «si investa molto poco rispetto alla capacità», il Comune nel 2010 o nel 2011 rischia di finire nella lista dei “cattivi” degli enti locali, che non rispettano il patto di stabilità interno, imposto dal governo per contenere la spesa pubblica.
A far scattare il cartellino giallo nel 2010 o nel 2011 non sarà però la crescita della spesa corrente, stigmatizzata in consiglio dal capogruppo di opposizione della lista «Insieme» Giambattista Vecchi, che ha evidenziato una crescita della spesa corrente di oltre 1 milione di euro negli ultimi quattro anni.
L’ammonizione per Stresa rischia di essere provocata dai lavori di costruzione del nuovo porto turistico. Sottolinea Di Milia: «le somme relative ai lavori del porto (2,8 milioni di euro ndr) sono state incassate come finanziamento regionale dal Comune già negli anni scorsi. Per il particolare meccanismo del patto di stabilità legato ai flussi di cassa, quando dovremo liquidare all’impresa esecutrice i lavori del porto sarà inevitabile violare il patto di stabilità, avendo l’uscita di cassa ma non l’entrata dei fondi, già avvenuta negli esercizi precedenti. Abbiamo scritto al ministero, ma la risposta è stata inequivocabile: capiamo il problema ma il meccanismo è questo».
(Luca Gemelli su La Stampa)
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