26 mag 2010
Crisi economica: Boom di sfratti per morosità, +33% nel Vco
Sono in forte aumento gli sfratti per morosità. E alle province di Verbania e Novara spetta il triste primato regionale. Lo rende noto il sindacato degli inquilini Sicet-Cisl sulla base dei dati provvisori relativi al 2009 e diffusi dal ministero dell'Interno. La crescita degli sfratti è del 17,58% rispetto al 2008. E nelle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola si assiste all’aumento più significativo: + 74% nel Novarese (record regionale), + 33,33% nel Vco.
«La crisi economica - spiega Guido Piran, segretario generale Sicet-Cisl - sta colpendo pesantemente le
famiglie in affitto, uno dei segmenti sociali deboli nel Paese. La perdita del lavoro segna l'avvio verso lo sfratto per morosità che oggi rappresenta l'unica motivazione dei provvedimenti». Secondo Piran, il dato è destinato a crescere: «Quando i numeri diventeranno definitivi - sottolinea - avremo altri 5 punti che porteranno la crescita attorno al 23%».
Dalla fotografia degli sfratti attuati nel corso del 2009 è quasi assente la motivazione di necessità del locatore, con 700 casi e 9.200 provvedimenti per finita locazione. Il dato nazionale provvisorio delle richieste di esecuzione è di 116.573 provvedimenti. Gli sfratti eseguiti nel 2009 sono stati quasi 28.000, con una crescita del 9,86%.
«Non si capisce - afferma Giovanni Baratta, segretario Sicet-Cisl Piemonte - perchè giustamente si aiutano i cittadini che non riescono a pagare il mutuo e non lo si faccia anche per gli inquilini. Serve un fondo di contributi per l'affitto con più risorse e una maggiore offerta di case di edilizia pubblica assieme a una nuova legge sulle locazioni private che riduca il costo degli affitti. Manca innanzitutto una politica seria sugli affitti. Come ribadiamo da anni - conclude - occorre ripensare la legge 431 del 1998 che ha liberalizzato i canoni di locazione e ci ha portati a questa situazione».
(La Prealpina)
«La crisi economica - spiega Guido Piran, segretario generale Sicet-Cisl - sta colpendo pesantemente le
famiglie in affitto, uno dei segmenti sociali deboli nel Paese. La perdita del lavoro segna l'avvio verso lo sfratto per morosità che oggi rappresenta l'unica motivazione dei provvedimenti». Secondo Piran, il dato è destinato a crescere: «Quando i numeri diventeranno definitivi - sottolinea - avremo altri 5 punti che porteranno la crescita attorno al 23%».
Dalla fotografia degli sfratti attuati nel corso del 2009 è quasi assente la motivazione di necessità del locatore, con 700 casi e 9.200 provvedimenti per finita locazione. Il dato nazionale provvisorio delle richieste di esecuzione è di 116.573 provvedimenti. Gli sfratti eseguiti nel 2009 sono stati quasi 28.000, con una crescita del 9,86%.
«Non si capisce - afferma Giovanni Baratta, segretario Sicet-Cisl Piemonte - perchè giustamente si aiutano i cittadini che non riescono a pagare il mutuo e non lo si faccia anche per gli inquilini. Serve un fondo di contributi per l'affitto con più risorse e una maggiore offerta di case di edilizia pubblica assieme a una nuova legge sulle locazioni private che riduca il costo degli affitti. Manca innanzitutto una politica seria sugli affitti. Come ribadiamo da anni - conclude - occorre ripensare la legge 431 del 1998 che ha liberalizzato i canoni di locazione e ci ha portati a questa situazione».
(La Prealpina)
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