Nel primo giorno di primavera quello che si respira a Stresa è «Profumo di jazz». Non solo un concerto che dalle 18 vedrà sul palco del Palazzo dei congressi alcuni dei più grandi jazzisti italiani, ma anche un’occasione per dare un contributo alla ricerca sulle malattie rare. Protagonista dell’evento di oggi, organizzato dalla delegazione Varese-Novara della Fondazione Aiuti per la ricerca sulle malattie rare, sarà la Diego Langhi Big Band con un programma di grandi classici del jazz da Duke Ellington a Billy Strayhorn, da
Randy Goodrum a Herman Hupfeld e Benny Golson.
Per l’occasione nella big band suoneranno alcuni dei nomi più noti del panorama del jazz italiano: Umberto Marcandalli, Pippo Colucci, Alberto Mandarini, Domenico Granieri, Michele Fornaro alle trombe, Rudy Migliardi, Mauro Parodi, Angelo Rolando, Giovanni Distefano ai tromboni, Daniele Comoglio, Daniele Gardino, Wally Allifranchini, Claudio Guida, Sergio Rigon ai sassofoni, Tony Arco alla batteria, Fabio De March al basso e Giorgio Sogno al piano. Alla voce Veronica Bordignon, la direzione è affidata a Diego Langhi.
A presentare il concerto sarà l’ex campionessa di pattinaggio Matilde Ciccia, mentre il direttore dell’istituto «Mario Negri» Silvio Garattini, uno dei più illustri ricercatori italiani, spiegherà cosa si intende per malattia rara e i risultati ottenuti dal centro di ricerca da lui guidato.
Nei suoi 15 anni di attività, infatti, la Fondazione Armr ha promosso la ricerca sulle malattie rare e attraverso le sue delegazioni, presenti su tutto il territorio italiano e in Svizzera, ha distribuito più di 80 borse di studio e contributi destinati a giovani. «Il concerto di oggi - spiega la direttrice della delegazione Varese Novara Sabrina Melino - fa parte del progetto “Jazz per la ricerca”, che vorremmo potesse diventare un appuntamento annuale». I biglietti costano 20 euro, compreso il cocktail finale a cui sono invitati tutti i partecipanti. Le prevendite per il concerto sono aperte anche oggi all’ufficio turistico in piazza dell’imbarcadero e, dalle 16, anche alla biglietteria del Palazzo dei congressi.
(Maria Elisa Gualandris su La Stampa)