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4 feb 2010

Stresa: Via libera all' albergo nell’area della antiche ville

Nell’area a fianco dell’hotel La Palma, su cui insistono tre ville in cattivo stato di conservazione (Ville Marina, Basile di San Rizzo e Bossi Vercelloni), potrà essere realizzato un nuovo albergo di circa 23 mila metri cubi. E’ questo l’effetto del via libera dato ieri dal consiglio comunale di Stresa alla variante parziale al piano regolatore, con cui sono stati assegnati 3.500 metri cubi all’area in questione a fronte di un pagamento di 420 mila euro da parte della società proprietaria dell’area e del vicino hotel La Palma.
Rispetto alla variante originale, l’edificabilità dell’area è scesa di circa 9.500 metri cubi: «Una scelta alla luce
delle decisioni della Soprintendenza, che ha sottoposto a vincolo due delle tre ville» ha spiegato il sindaco Canio Di Milia. Il via libera alla variante parziale non è stato privo di polemiche. A guidare il fronte del no il capogruppo di «Stresa ci unisce», nonché componente del direttivo provinciale di Italia Nostra, Giambattista Vecchi: «Contro questa decisione abbiamo presentato con Italia Nostra un ricorso al Tar, cui abbiamo aggiunto ora ulteriore documentazione. Credo sarebbe quantomeno opportuno attendere la decisione del Tar, prima di procedere». E aggiunge: «Se non si potevano vendere i 13 mila metri cubi allora, non credo che adesso si possano cedere quei 3.500 metri cubi».
Analoga la posizione dei consiglieri della Lega Marcella Severino e Alessandro Bertolino, che con Vecchi hanno abbandonato l’aula al momento della votazione. La maggioranza, oltre a bocciare la richiesta di rinvio, ha anche respinto le osservazioni sulla variante presentate da una cittadina, che lamentava tra l’altro la mancata affissione all’albo della delibera entro la data indicata sul manifesto pubblico, e da Italia Nostra, che indicava una presunta contraddizione della trasformazione delle ville in albergo con il piano paesistico regionale.
Con l’approvazione di una reciproca vendita, poi, è stata sanata la situazione di alcuni terreni in località Alpino: un privato occupava senza autorizzazione alcuni terreni comunali, sui quali aveva esteso il proprio edificio rurale, mentre il Comune occupava abusivamente con una strada aree di proprietà del privato.
(Luca Gemelli su La Stampa)

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