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3 feb 2010

Stresa: Di Milia si ricandida con l’inedito appoggio Pdl-Pd

A poco più di venti giorni dalla scadenza dei termini della presentazione delle liste, l’ipotesi più accreditata è così quella di una sfida tra due liste, entrambe civiche. La prima, guidata da Di Milia, raccoglie l’inedito appoggio bipartisan del Pdl e quello di massima del Pd; la seconda, per la quale il candidato a sindaco potrebbe uscire da una rosa di nomi di cui fanno parte, tra gli altri, Ugo Palaoro, Marcella Severino, Roberta Luini e Giambattista Vecchi, appoggiata invece dalla Lega Nord. «Appoggiamo la candidatura del sindaco Di Milia, che è a capo di una lista civica in cui sono presenti molti nostri iscritti, tra cui il vicesindaco Giuseppe Bottini» sottolinea il coordinatore provinciale del Pdl Valerio Cattaneo. Proprio Bottini ha sciolto la riserva sulla sua candidatura, dopo che il suo nome era stata avanzato anche
dalla Lega Nord come ipotesi, poi naufragata, per una lista comune con il Pdl, che però escludesse Di Milia : «stiamo lavorando per la messa a punto della lista civica per Stresa e frazioni, con candidato a sindaco al 99% Di Milia».
Di «orientamento, seppur ancora non definito, ad appoggiare il sindaco Di Milia, dopo le rassicurazioni ottenute circa la sua indipendenza dai partiti» parla anche Giovanni David, coordinatore del circolo Pd di Stresa, formazione politica a cui fanno riferimento i due consiglieri uscenti Alberto Galli e Albino Scarinzi.
Al lavoro anche nell’altro campo: «La nostra sarà comunque una lista civica – spiega Ugo Palaoro, segretario della Lega Nord di Stresa – e oltre alla Lega ci saranno anche i colleghi di opposizione della lista “Stresa ci unisce” e elementi del Pdl, che non si riconoscono nelle scelte del partito, oltre a quei molti cittadini che nei manifesti abbiamo chiamato cittadini per il cambiamento».
«La scelta del candidato a sindaco non è ancora stata fatta» aggiunge Palaoro. La conferma arriva anche da Giambattista Vecchi: «Preferirei sicuramente godermi in tranquillità i prossimi anni, ma se mi fosse chiesto darò la mia disponibilità».
(Luca Gemelli su La Stampa)

2 Commenti:

Zasca ha detto...

La notizia è fresca di stampa, non era di quelle attese e sino ad un’ eventuale smentita dobbiamo prenderla per buona. A caldo ci viene un commento rivolto a tutti gli attori, sono tre: il PD, il PDL e il Di Milia in mezzo ai due.

Ai primi due ci viene da chiedere : cui prodest ? Sinceramente non lo sappiamo e ci piacerà vedere quali acrobazie dialettiche dovranno inventarsi se mai si sentiranno in obbligo di dare una qualche giustificazione a questi esperimenti di governo. Magari ci diranno che in una cittadina dove la classe operaia non c’è mai stata, figuriamoci ora, non è il caso di fare troppe distinzioni, mentre c’è un qualche grande comune interesse ad abbracciarsi tutti, tant’è che i secondi hanno già inventato il partito dell’amore ed i primi sembrano ora quindi, almeno in loco, i privilegiati amati. Vedremo comunque che cosa ci diranno, mentre noi aspettiamo, ansiosi, di commentarli.

Quanto al terzo attore, ci passi questo termine, forse abbiamo capito il cui prodest. Comunque d’ora innanzi nessuno potrà mai più dire che abbia mentito sulla appartenenza alla politica, eccone infatti la prova. Quello che però ci sembra, un po’ più seriamente, di farne oggetto di una sola osservazione e che forse all’interessato sfugge è che essere di tutti forse non è un segno distintivo, ed esser lusingato è molto vicino ad essere utilizzato. Rifletta dunque se il prezzo che si paga per l’ambizione alla carriera sia quello giusto.

Assolo ha detto...

Caro PD, o meglio ancora caro Partito Democratico, 5 anni fa il presentarsi assieme ad uno spirito giovane, con un programma di lavoro condivisibile ha avuto il senso del nuovo, del coraggio verso forme e persone diverse.
L’aver accompagnato il giovin signore sempre meno giovane anagraficamente e politicamente nella deriva dal possibile nuovo al peggior dejà vu della politica non vi ha fatto certo onore.

Così come l’averne condiviso sempre, senza il minimo distinguo scelte a volte solo avventate (offshore), altre politicamente spregiudicate (stresa servizi), altre giuridicamente pericolose (il principe ed il parcheggio), il silenzio sulle responsabilità dei costi del porto, non ha certamente allargato la base del vostro consenso.

Non vi abbiamo sentito in occasione dei viaggi a Roma del nostro non più giovin signore e dobbiamo quindi pensarvi schierati dalla parte della montagna di cemento, forse opera d’arte tra 100 anni!, e contro il retaggio storico delle vecchie dimore, ruderi certo, ma per colpa.

Non mi sembra abbiate raccolto le numerose richieste perché la piscina diventasse dei cittadini usufruibile tutto l’anno.

Non vi abbiamo visto guidare la sensibilità ecologica del Comune (il sistema della raccolta dei rifiuti è stato modificato dopo una multa, tra l’altro pagata dai cittadini, della Regione).

Non vi abbiamo visto partecipare alla caccia alle erbacce per rendere efficace l’ordinanza sul decoro cittadino.

Non abbiamo visto utilizzare le spese per la manutenzione per conseguire un reale miglioramento della cittò (Viale Duchessa di Genova)

Non vi abbiamo visto.
Non vi abbiamo sentito.Punto.

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