8 feb 2010
Casinò negli alberghi, Stresa non ci "punta" un euro
Non puntano una… “fiche” sulla ruota della proposta di legge che autorizzerebbe tre nuovi casinò per regione "presso sale, debitamente attrezzate, ricomprese negli alberghi, di categorie cinque stelle lusso", come recita la proposta di legge del ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, politici ed albergatori del lago Maggiore. «Un conto – è l’opinione di Antonio Zacchera, contitolare della Società alberghi Baveno - è un casinò municipale che sia in grado di attrarre turisti che alloggino in diversi alberghi. I cui proventi, come nella vicina Svizzera, servano a finanziare
manifestazioni di richiamo. Ma un casinò interno ad un solo albergo e frequentabile solo dai clienti di quell’hotel, non vedo quali vantaggi potrebbe portare».
"Noi – gli fa eco il sindaco di Stresa, Canio Di Milia – rimaniamo favorevoli ad un casinò municipale. Una casa da gioco interna ad un solo albergo non è quello cui aspiriamo».
«Ho l’impressione - sottolinea il senatore Walter Zanetta – che il ministro Brambilla stia tentando una strada diversa da quella che hanno cercato d’imboccare analoghe iniziative, compreso il disegno di legge da me presentato, che sono stato costretto a ritirare appena approdato in aula. Ma temo non avrà miglior fortuna».
Una sconfitta che al senatore brucia ancora: «Ero riuscito – ricorda – a mettere d’accordo tutti, compresi i Comuni già titolari di casinò (Campione d’Italia, Venezia, Saint Vincent, Sanremo, ndr). Si trattava di confermare le case da gioco già esistenti, più altre quattro fra le sedi di casinò prima della Seconda Guerra Mondiale (Stresa l’aveva ospitata fino al 1924 e per 6 mesi, solo per i soldati americani in attesa di rimpatrio, nel 1946, ndr) avrebbero fatto richiesta. C’era l’accordo dei quattro già esistenti. La proposta fu licenziata per l’aula con un emendamento, da me inserito all’ultimo momento, in cui si accordava la priorità a località affacciate sul mare o sui laghi. Un modo, senza dirlo, di fare il nome di Stresa. Si scatenò un putiferio e ci fu anche chi sollevò la questione morale contro il gioco d’azzardo legalizzato. Con tutte le macchinette disseminate per i bar…».
Infatti, appena il settimanale “L’Espresso” ha lanciato, mercoledì 3, tramite l’Ansa il servizio sulla proposta di legge, la Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) ha manifestato la propria contrarietà.
(Di Mauro Rampinini su La Prealpina)
manifestazioni di richiamo. Ma un casinò interno ad un solo albergo e frequentabile solo dai clienti di quell’hotel, non vedo quali vantaggi potrebbe portare».
"Noi – gli fa eco il sindaco di Stresa, Canio Di Milia – rimaniamo favorevoli ad un casinò municipale. Una casa da gioco interna ad un solo albergo non è quello cui aspiriamo».
«Ho l’impressione - sottolinea il senatore Walter Zanetta – che il ministro Brambilla stia tentando una strada diversa da quella che hanno cercato d’imboccare analoghe iniziative, compreso il disegno di legge da me presentato, che sono stato costretto a ritirare appena approdato in aula. Ma temo non avrà miglior fortuna».
Una sconfitta che al senatore brucia ancora: «Ero riuscito – ricorda – a mettere d’accordo tutti, compresi i Comuni già titolari di casinò (Campione d’Italia, Venezia, Saint Vincent, Sanremo, ndr). Si trattava di confermare le case da gioco già esistenti, più altre quattro fra le sedi di casinò prima della Seconda Guerra Mondiale (Stresa l’aveva ospitata fino al 1924 e per 6 mesi, solo per i soldati americani in attesa di rimpatrio, nel 1946, ndr) avrebbero fatto richiesta. C’era l’accordo dei quattro già esistenti. La proposta fu licenziata per l’aula con un emendamento, da me inserito all’ultimo momento, in cui si accordava la priorità a località affacciate sul mare o sui laghi. Un modo, senza dirlo, di fare il nome di Stresa. Si scatenò un putiferio e ci fu anche chi sollevò la questione morale contro il gioco d’azzardo legalizzato. Con tutte le macchinette disseminate per i bar…».
Infatti, appena il settimanale “L’Espresso” ha lanciato, mercoledì 3, tramite l’Ansa il servizio sulla proposta di legge, la Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) ha manifestato la propria contrarietà.
(Di Mauro Rampinini su La Prealpina)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 Commenti:
Posta un commento
Il commento verrà pubblicato non appena sarà stato approvato dal moderatore. Grazie