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21 gen 2010

Artigiani: Uno su quattro ha difficoltà a reperire mano d'opera

Alla faccia della crisi, verrebbe da dire! Dai numeri snocciolati durante il convegno organizzato da Confartigianato per approfondire il tema e i contenuti del Piano di azione per l’occupabilità dei giovani attraverso l’integrazione tra apprendimento e lavoro, si ricava l’immagine di un’Italia messa in crisi, in parte, anche da proprie colpe.
Se è vero, infatti, che proprio in Italia si registrano dati
preoccupanti per quanto riguarda l’occupazione giovanile (il tasso di disoccupazione under 25 è pari al 23,5%, mentre quello di occupazione under 29 anni è del 39,3% - contro la media europea del 51,2%), è anche vero che le imprese artigiane riferiscono di avere difficoltà a reperire personale qualificato.
I numeri elaborati dall’Ufficio studi di Confartigianato rendono noto che nel 2009 un’impresa artigiana su quattro ha incontrato difficoltà a reperire lavoratori all’altezza dei compiti proposti. Su un fabbisogno occupazionale di 93410 persone, così, i piccoli e medi imprenditori sono stati costretti a rinunciare ad assumere il 25,1% della manodopera necessaria. Detta in termini assoluti: sono rimasti vacanti ben 23446 posti di lavoro.
Quali le strade da imboccare per uscire da questa situazione? La piccola impresa – probabilmente – gradirebbe una messa a punto ancora più efficace del contratto di apprendistato, il principale strumento di inserimento nelle imprese artigiane. Guardando ai dati del 2008 (gli ultimi disponibili in materia) si osserva, infatti, che gli apprendisti nelle imprese artigiane erano 218344, circa un terzo del totale degli apprendisti italiani (640863).
(di Matteo, Soldiblog)

2 Commenti:

G.Turolla ha detto...

Certo  incentivare il lavoro , gli artigiani oggi ,sono proprio poco agevolati, e spiego il perchè:

1°  Il  costo del lavoro è alto, ma questo serebbe niente !

2°  La TV alle volte agevola il modo di guadagnare tanti soldi senza far niente, niente di costruttivo e altrettanto      
      per il bene della collettività , e i mass media sanno ma non importa niente.

3°  Per i giovani lavorare è fare fatica non è conveniente anche perchè ,lo dico per esperienza, ci vuole
      applicazione ,pazienza, " nessuno nasce imparati " si dice ...........

4°  La tecnologia si fa avanti ,ma i lavori manuali sono troppo faticosi, certo che alcuni  lavori non si fanno
      automaticamente, e per questo l'artigiano non morirà e questo devono capirlo in molti !

5°  Cosa fanno con tante persone con la cravatta ? se non ci sono gli artigiani che costruiscono,si ingegnano,per
      tutti gli oggetti che usiamo ogni giorno: proviamo a pensarci !

      Secondo me, poter investire qualche soldo in più dei  soldi pubblici, anche togliendo qualche spicciolo a qualche,
      parlamentare ,per incentivare i costruttori, artigiani che sappiamo che è il motore trainante della società ,ed
      assumere agevolando i ragazzi che hanno voglia di lavorare e farsi un futuro per le prossime generazioni...

S.Tonini ha detto...

Concordo con quanto detto da Turolla,in Italia non si agevola minimamente il lavoro artigianale,tecnico e manuale e gli specialisti sono pagati poco rispetto all'impegno e alla fatica che mettono:purtroppo i lavoratori onesti nello Stato italiano sono considerati dei BANCOMAT da spremere..........e basta !!!

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