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16 set 2009

Il paesaggio del Lago Maggiore minacciato da troppe costruzioni


Sos paesaggio. Italia Nostra lancia l’allarme a difesa delle bellezze naturali della sponda piemontese del Lago Maggiore, che si distingue per «la qualità unica del sito naturale e del suo costruito storico» ma che è anche minacciata da «costruzioni e distruzioni, manomissioni e interventi impropri», mosse da «logiche di "valorizzazione" e messa a reddito del territorio che ne alterano i connotati». Nel suo dossier sui "Paesaggi Sensibili", quelli più minacciati e quindi da difendere (che comprende circa 40 località, dalla Valle Camonica a Senigallia, da Matera a Sassari), Italia Nostra ha inserito anche «i comuni del Vco» che si affacciano sul Verbano. E per tutelare questo paesaggio l’associazione che si batte per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale, punta a costituire un «tavolo di confronto con sindaci e amministratori della zona», nella speranza che «sappiano ben considerare le ricadute che scelte inopportune possono avere sul loro prezioso territorio di governo». Nel confronto verrebbero coinvolti anche associazioni, cittadini e la nuova Commissione per il paesaggio «per valutare congiuntamente le scelte a livello pianificatorio e le conseguenze che possono indurre su un paesaggio sensibile».
L’obiettivo è proteggere i valori che fanno del Verbano piemontese una meta che attira turisti di tutto il mondo: «il lago, le montagne di contorno, la vegetazione, le memorie storiche, le ville ottocentesche e liberty». E i rischi maggiori per il paesaggio sono rappresentati, secondo Italia Nostra, proprio dal «voluto abbandono delle ville storiche», dalla flessione del comparto turistico «che induce a proposte indecenti (vedasi l’isola artificiale a sfera di vetro proposta dal prof. Brackenbury, incaricato dalla Regione, il Gran Premio del Campionato Off Shore previsto sul lago, ecc.)». E ancora: «la logica dell’atterraggio di volumetrie in ambiti delicati per natura e costruito, la “trasformazione” di storiche residenze e alberghi, le nuove possibilità di edificazione in base ai recenti strumenti di Piano, gli interventi grossolani di “messa a norma”dei ripari del lungolago e l’illegittima cartellonistica pubblicitaria».
( di M.M. su La Prealpina)

1 Commenti:

Assolo ha detto...

E' troppo chiedere che il Sindaco di Stresa si pronunci in modo inequivocabile sul tema e renda pubblica la propria posizione?

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