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4 mar 2009

Edilizia Piemonte: Il 30% prevede tagli all'occupazione


Da: Asca

Oltre il 90% delle imprese edili piemontesi non prevede incrementi di fatturato nel primo semestre 2009, mentre i tempi di pagamento si allungano e l'occupazione diminuisce. Questa la fotografia che emerge dall'indagine congiunturale realizzata dal Centro Studi dell'Ance Piemonte e Valle d'Aosta, relativa al primo semestre 2009 e alla quale hanno partecipato circa 300 imprese. Le indicazioni fornite dalle imprese confermano l'accentuazione della crisi del settore edile, gia' rilevata nelle scorse indagini, che riguarda sia le aziende di piccole come di grandi dimensioni e sia che lavorino con la committenza pubblica che con la clientela privata. Per quanto riguarda i dati di fatturato nei primi sei mesi del 2009 solo l'8,8% delle imprese piemontesi e valdostane prevede un aumento di volumi rispetto allo stesso semestre del 2008, mentre il 38,7% indica una riduzione e per il 52,5% non ci saranno variazioni significative. Il saldo, calcolato come differenza tra la percentuale di ottimisti e pessimisti, e' negativo (-29,9) e peggiore rispetto a sei mesi fa (-20,6). E' necessario utilizzare le risorse disponibili , ha commentato il Presidente dell'Ance Piemonte Giuseppe Provvisiero, per opere medio-piccole, immediatamente cantierabili, diffuse sul territorio; anche il settore privato risente della crisi e necessita di interventi che potrebbero ad esempio riguardare incentivi e una politica di detassazione sulla casa. Occorre comunque far ripartire l'edilizia, settore che per anni ha sostenuto da solo lo sviluppo dell'economia piemontese''. (com-eg/mcc/rob)

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