L’Italia non piace piu’ come un tempo. Citta’ come Venezia, Torino, Roma e Firenze, ma anche il nostro mare non attira piu’ cosi’ tanti turisti dall’estero come faceva un tempo. Nel 1970 eravamo il primo paese in quanto a numero di turisti stranieri. Da tanti anni siamo scesi al quinto posto: davanti a noi Francia, Spagna, Usa e Cina.Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo nel 2020 arriveremo in settima posizione, superati dall’Inghilterra e Hong Kong. Davvero dati che fanno preoccupare, visto che il settore turismo, nel nostro paese, vale quanto il dieci per cento del Pil e da’ occupazione a piu’ di due milioni di persone. Un settore pero’ che da tempo e’ in crisi profonda. Cosi’ come il resto d’Europa, d’altra parte.
Ma cosa ci rende meno competitivi? Innanzitutto le infrastrutture, che spesso sono carenti, ma anche un controllo e un’organizzazione centrale, che regoli tutto il turismo nazionale. E soprattutto l’uso di internet, che nel mondo porta tantissimi turisti, mentre da noi e’ poco sfruttato. L’Italia e’ poco promossa all’estero. E questo non facilita un ritorno di turisti. Bisognerebbe fare qualcosa. E in fretta.

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