13 feb 2009
Spesa improvvisa di 600 Euro: 25 su 100 non ce li hanno
Inviato da: Dust
Povertà in crescita, parola di Istat! Il 28,4% delle famiglie italiane non sarebbe, secondo le rilevazioni, in grado di affrontare una spesa imprevista di 600 euro. Si tratta del doppio delle famiglie svedesi e della metà di quelle polacche.
L’Istituto di ricerche ha illustrato al Cnel alcuni dati sulla povertà (2006) confrontati con l’Europa. L’Italia si colloca all’ottavo posto in questa drammatica classifica. La condizione migliore è vissuta in Svezia (14,9%), Lussemburgo (18,1%), Portogallo (18,2%). Il nostro paese si colloca tra Austria (27,6%) e Regno Unito (28,7%). In generale, più del 50% delle famiglie non può far fronte a una spesa imprevista in Slovacchia, Ungheria, Polonia, Lituania e Lettonia.
Tuttavia, le famiglie italiane che dicono di essere in arretrato con il pagamento delle bollette sono solo il 9,4% (valore più basso nell’Ue a 15) e per il rimborso di prestiti da banche o finanziarie il 2,2% (anch’esso valore basso, il più alto con l’11,4% in Grecia e a Cipro).Ma in Italia, il 6,2% delle famiglie non può potersi di fare un pasto adeguato (carne o pesce) almeno una volta ogni due giorni; valore analogo a quello della Francia (6,7%). Le quote più basse si trovano ancora in Lussemburgo e Danimarca (2%) e quelle più alte in Slovacchia (38,1%) e Lettonia (35,6%).
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L’Istituto di ricerche ha illustrato al Cnel alcuni dati sulla povertà (2006) confrontati con l’Europa. L’Italia si colloca all’ottavo posto in questa drammatica classifica. La condizione migliore è vissuta in Svezia (14,9%), Lussemburgo (18,1%), Portogallo (18,2%). Il nostro paese si colloca tra Austria (27,6%) e Regno Unito (28,7%). In generale, più del 50% delle famiglie non può far fronte a una spesa imprevista in Slovacchia, Ungheria, Polonia, Lituania e Lettonia.
Tuttavia, le famiglie italiane che dicono di essere in arretrato con il pagamento delle bollette sono solo il 9,4% (valore più basso nell’Ue a 15) e per il rimborso di prestiti da banche o finanziarie il 2,2% (anch’esso valore basso, il più alto con l’11,4% in Grecia e a Cipro).Ma in Italia, il 6,2% delle famiglie non può potersi di fare un pasto adeguato (carne o pesce) almeno una volta ogni due giorni; valore analogo a quello della Francia (6,7%). Le quote più basse si trovano ancora in Lussemburgo e Danimarca (2%) e quelle più alte in Slovacchia (38,1%) e Lettonia (35,6%).
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