Calano i prezzi, ma non quelli degli alimentari. I dati Istat sull’inflazione rilevati dal Comune di Verbania confermano che, come in tutta Italia, a gennaio il carovita s’è fatto più leggero. Rispetto a dicembre i prezzi sono diminuiti mediamente dello 0,6%, con eccezione di alcune categorie, tra cui, appunto, gli alimentari, che hanno subito un rialzo dello 0,1%. Tra le voci che viaggiano col segno “meno” davanti ci sono la casa, abbigliamento e calzature, trasporti, comunicazioni, servizi ricettivi e di ristorazione. L’abitazione, intesa come costo per bollette e utenze, vedrà a gennaio i verbanesi risparmiare il 2,3% di ciò che spendevano in dicembre. Il ribasso dei trasporti s’attesta all’1% netto, di poco superiore al calo delle comunicazioni: -0,8%. È pari a quattro decimi di punto, infine, la contrazione dei prezzi relativi alla ristorazione e ai servizi alberghieri. Questo segmento, negli ultimi anni, è quello che ha visto l’inflazione crescere col più alto tasso, tanto da superare, nel triennio, le due cifre percentuali. Le rilevazioni Istat, nel capoluogo vengono effettuate dal competente ufficio comunale, che monitora i prezzi di 7.000 tra beni e servizi, venduti in 7 centri della grande distribuzione, 150 negozi di vicinato e 200 altre attività. I dati, comunicati a Roma, vengono validati e diffusi mensilmente. Il Comune di Verbania, di sua iniziativa, elabora una scheda in cui si possono verificare, da un anno con l’altro, i cambiamenti nei prezzi minimi e massimi di un paniere di un’ottantina di prodotti.

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